Numero 26/2021
4 Luglio 2021
Una coincard coloratissima per la moneta che celebra la birra belga, Patrimonio immateriale dell’umanità riconosciuto dall’Unesco nel 2016
“Fare e apprezzare la birra – si legge nel sito dell’Unesco – fa parte del patrimonio culturale di una serie di comunità in tutto il Belgio. La birra svolge un ruolo nella vita quotidiana, così come nelle occasioni festive. Quasi 1500 tipi di birra vengono prodotti nel paese utilizzando diversi metodi di fermentazione. […] Ci sono alcune regioni, note per le loro particolari varietà, mentre alcune comunità monastiche trappiste sono state coinvolte anche nella produzione di birra dando profitti in beneficenza. Inoltre, la birra viene utilizzata per cucinare anche nella creazione di prodotti come il formaggio lavato con la birra e, come nel caso del vino, può essere abbinata a cibi per esaltare i sapori”.
E ancora: “Conoscenze e competenze sull’antica arte della birra, oltre a essere trasmesse in ambito domestico e sociale, vengono tramandate anche da mastri birrai che tengono corsi nei birrifici, corsi universitari specializzati rivolti a chi si occupa del settore e dell’ospitalità in genere, programmi di formazione pubblica per imprenditori e piccoli birrifici sperimentali per birrai dilettanti”.
Non c’è dunque da stupirsi se la birra belga, dal 2016, è iscritta nell’elenco del Patrimonio immateriale dell’umanità e se oggi, per celebrare i cinque anni da quello “spumeggiante traguardo”, la zecca di Bruxelles ha emesso una moneta commemorativa da 2,5 euro in ottone (mm 25,65 per g 10,50) che – in abbinamento alla consueta faccia comune di simili coniazioni – abbina una cartina simbolica del paese e le sagome di una serie di tipici bicchieri destinati alla degustazione della birra.
Coniata in soli 20 mila esemplari su disegno di Lux Luyxc, autore delle facce comuni delle euro monete, la 2,50 euro è commercializzata in finitura fior di conio (BU) e confezionata in una coincard a tema, ovviamente costellata di schiuma, bollicine e calici.