Numero 50/2017
15 Dicembre 2017
Al CERB si festeggiano i neodiplomati del Master di 1° Livello in Tecnologie Birrarie
L’Italia negli ultimi decenni si è affermata a livello internazionale nel settore della birra “artigianale”, grazie all’inarrestabile ed esponenziale fenomeno di nascita di nuovi micro-birrifici, brewpub e brew-firm.
Da non sottovalutare, inoltre, l’importanza della “grande industria” birraria nazionale, che conta al proprio attivo 14 stabilimenti ed una produzione annua superiore a 13 milioni di ettolitri.
Così come avviene per il vino, a cui sono dedicati interi percorsi di formazione liceali ed universitari per la formazione di enotecnici ed enologi, anche la birra può vantare un proprio corso di studi di eccellenza: il master universitario in “Tecnologie birrarie – Brewing Technologies”, organizzato dall’Università degli Studi di Perugia con il suo Dipartimento di scienze agrarie, alimentari ed ambientali ed il CERB.
Lo scorso 7 DICEMBRE presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali dell’Università di Perugia si è tenuta la giornata di presentazione orale degli elaborati del Master di 1° Livello in “Tecnologie Birrarie – Brewing Technologies, anno accademico 2016-2017.
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I candidati hanno ottenuto brillantemente il diploma discutendo elaborati dall’alta valenza scientifica e tecnologica:
- ALESSANDRO CALABRO’ con il lavoro sperimentale svolto presso il birrificio Birra del Borgo: “Determinazione del Total Package Oxygen (TPO) nella birra: confronto fra differenti metodiche di misurazione”
- FEDERICA CAPPELLETTI con il lavoro sperimentale svolto presso il CERB: “Valutazione analitico-tecnologica di diverse tipologie di lievito secchi commerciali per la produzione di birra”
- JACOPO CASCIANELLI con il lavoro sperimentale svolto presso il birrificio Baladin: “Processi e protocolli di sanitizzazione in un birrificio artigianale”
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- DAVIDE MOBILI con il lavoro sperimentale svolto presso il birrificio Ducato: “Gestione tecnico pratica delle birre a fermentazione spontanea”
- PEDRO TORRES PINTO con il lavoro sperimentale svolto presso l’Università Cattolica di Lovanio: “Progettazione dell’ammostamento di bevanda fermentata a base di grano saraceno”
- MICHELE SCANTAMBURLO con il lavoro sperimentale svolto presso il birrificio Amarcord: “Analisi sensoriale: rifermentazione in bottiglia e pastorizzazione. Analisi del prodotto finito e comparazione sensoriale dei metodi di processo”.
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Non resta che augurare ai “freschi” laureati di trovare al più presto la propria strada nell’affascinante e dinamico mondo della birra, certi che la loro qualificata presenza nel settore sarà un ulteriore ed importantissimo elemento di crescita della conoscenza tecnica birraria utile a strutturare e consolidare un comparto in continua evoluzione.