Numero 28/2019
8 Luglio 2019
Brasserie Lacu, ai piedi del Gran Sasso
Tratto da La birra nel mondo, Volume I, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Moscufo, in provincia di Pescara, è un borgo medievale, ai piedi del Gran Sasso, affacciato sull’Adriatico. Nelle vicinanze esiste un’abbazia risalente al secolo VIII, anche se giunta a noi nella struttura del 1159. Il nome latino è S. Mariae in Lacu; il battistero, come avveniva originariamente, sorge all’esterno della chiesa, e lo ricorda simbolicamente il fondo in legno dell’esclusivo bicchiere per la degustazione.
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Ugo Faieta, titolare della COBIT Italia (azienda che s’interessa della distribuzione di bevande), ebbe l’idea di proporre, riesumando un’antica ricetta, una birra, in stile abbaziale appunto, che però viene prodotta in Belgio. Così dal 2004, arrivata in Italia, la bevanda matura sulle vecchie mura del paese, in una costruzione seminterrata del 1860 che garantisce la temperatura costante tutto l’anno.
Ma, nel tempo, Ugo Faieta è andato ben oltre. Ha messo a punto altre due birre, una blanche e una pils; è riuscito a penetrare nel mercato statunitense, tramite la All Star Import; per valorizzare le peculiarità del territorio, ha cominciato a produrre l’olio aromatizzato al luppolo, la pasta alla birra Lacu, la pasta e il formaggio al luppolo. Infine, a dicembre del 2012, aprì il pub Notre Dame, dove si può gustare la birra Lacu alla spina.
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Birra Lacu d’Abbazia, birra in stile abbaziale di colore giallo paglierino (g.a.6,3%); rifermentata in bottiglia. La schiuma si presenta fitta, cremosa, di apprezzabile tenuta e aderenza. L’olfatto è elegante, con un’intensità molto elevata: dai toni caldi al fruttato e al cereale. Il corpo possiede la struttura classica della tipologia. Notevole appare anche l’equilibrio gustativo, improntato a una straordinaria finezza aromatica. L’iniziale sapore amaro conferito da un luppolo erbaceo va stemperandosi durante la corsa per assumere, nel finale, una piacevole consistenza mielata. Il retrolfatto persiste discretamente, facendo omaggio di suggestioni secche e rinfrescanti.
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Birra Lacu Bianca, bière blanche, in stile belga, di colore paglierino e dal tipico aspetto opalescente (g.a. 4,1%). Con un’effervescenza decisa, la spuma sgorga fine, spessa, tenace. L’aroma si libera squisitamente fruttato, con labili sentori di cereali. Il corpo leggero, armonioso asseconda un gusto pieno tendente al dolce ma con fievoli note pungenti. La sufficiente persistenza del retrolfatto esalta una fresca sensazione di amaro da agrume.
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Birra Lacu Pils, pilsner di un giallo paglierino (g.a. 4,9%). L’effervescenza moderata genera una schiuma sottile e aderente. L’olfatto è caratterizzato dall’erbaceo e, in secondo piano, dal cereale. Il corpo è di una fresca leggerezza, e il gusto può esprimersi a proprio agio, secco, di un amarore misurato. In bocca rimane un’impressione di asciuttezza che invita a una nuova bevuta.