Numero 32/2016
13 Agosto 2016
Boccali
Che cosa meravigliosa: una collezione di antichi boccali provenienti dalle più remote zone. Uno di essi riportava, sulla superficie bruna, delle scene di caccia.
Stavo passeggiando tra i banchi di una mostra improvvisata: rigattieri, antiquari, onesti e disonesti erano stati convocati per una curiosa adunanza di cose antiche.
– Sa, caro mio – mi si accostò un signore distinto, forse il proprietario di quegli oggetti – è davanti al Sacro Graal della birra.
Sussultai:
– Che sciocchezza.
Non manifestai la mia diffidenza; dopo uno sguardo stupito accondiscesi con un sorriso.
– Certo, lo so.
Mentii anche su questo: non sapevo un bel nulla. Ma non voglio passare per ignorante.
– Visto che sa già tutto – sorrise l’uomo di prima – non la importunerò più. Arrivederla.
– Un attimo – strepitai – si fermi, per favore.
Sentivo dentro me corrodere la curiosità. Che cos’aveva di tanto importante quel boccale? Era bello, certo, ma perché scomodare il Graal?
– Mi fa piacere che si sia ravveduto – sussurrò l’uomo – era evidente la sua menzogna, non sa recitare bene.
Dopo qualche minuto di plausibile vergogna, scoprii che chiunque avesse bevuto da quel boccale sarebbe divenuto re di Cervogia. Una scemenza del genere non l’avevo mai sentita e sorrisi.
– So che non mi crede, non mi ha mai creduto nessuno: tanto che il trono di Cervogia è vacante da tempo.
– Perché non beve lei, allora?
– Ah, sono troppo anziano, ormai non sarei più capace di governare.
Non era tanto invitante appoggiare le labbra sul manufatto antico: sono schizzinoso, mi costò fatica.
Però lo feci. Sono passati ormai tre anni e da allora regno su Cervogia. La mia terra si estende tra confini incerti, tanto che ancora non ho ben capito come funzioni la geografia qua. Il mio palazzo pone le fondamenta su robuste piante di luppolo alte almeno dieci metri, le case sono fatte di spighe di orzo e si perdono fino all’orizzonte. Gente pacifica lavora ed è serena, in molti lavorano alle miniere dei sottobicchieri o a quelle dei tappi. Dal terreno germogliano bottiglie come tuberi e ogni giorno conosco qualcosa di nuovo e sorprendente. Forse non lo sai, ma anche tu sei mio suddito