Numero 15/2023
13 Aprile 2023
Ebbene sì! La birra può essere un “tallone d’Achille”
No, no state tranquilli non è il risultato dell’ennesimo studio portato avanti da una fantomatica università americana oppure la risposta ad una domanda a trabocchetto durante un provino televisivo. Dopo un po’ di tempo torno a parlarvi di uno dei miei argomenti preferiti…
LA BIRRA NEI FUMETTI: ACHILLE TALON
Oggi è la volta di “Achille Talon”, fumetto franco-belga (lo so ormai è una fissazione!!!) creato da Michel Regnier in arte Greg.
Achille Talon appare per la prima volta nel 1963 all’interno del settimanale francese “Pilote”, vero e proprio pilastro della nona arte che ha visto nascere grandi capolavori come “Le avventure di Asterix e Obelix”. All’inizio è un personaggio secondario che René Goscinny, capo redattore del periodico e anche uno dei due “papà” degli irriducibili galli, usa come tappabuchi per riempire le pagine quando gli manca del materiale; ma ben presto diventa una colonna portante della rivista.
MA CHI È ACHILLE TALON?
Il nome del protagonista deriva, evidentemente, dalla locuzione “Tallone d’Achille”. E’ uno scapolo quarantenne, calvo, con un naso enorme e dalla notevole pancetta. Attraverso le sue avventure, o per meglio dire, disavventure, vengono presi in giro alcuni atteggiamenti della piccola borghesia sapientona ed arrivista. Achille vive ancora con i genitori in un quartiere residenziale della periferia di Parigi, litiga sempre con il vicino di casa Hilarion Lafuneste ed è eternamente fidanzato con la Marchesa Virgule de Guillemets.
E’ tutto ed il contrario di tutto: è sicuro di sé, erudito (come piace presentarsi) e un po’ saccente ma allo stesso tempo è maldestro, impavido ed attaccabrighe. Ama la natura, gli animali e l’arte. Lavora per il giornale “Polite”, parodia dello stesso “Pilote”.
ACHILLE TALON IN ITALIA
In Italia questo fumetto non ha riscosso molto successo, è stato tradotto per la collana “Superalbo Audacia” di Mondadori nel 1969 con il nome di Serafino ed è apparso anche in altre pubblicazioni minori. La scarsa diffusione forse può attribuirsi alla presenza di tanti giochi di parole, neologismi e rimandi alla cultura francese di difficile adattamento, anche se la serie è stata tradotta in molte altre lingue. Alla fine degli anni ’90 Achille Talon è diventato, addirittura, il protagonista di una serie animata con il nome di Walter Melon.
MA TUTTO QUESTO COSA C’ENTRA CON LA BIRRA?
Il vero appassionato di birra non è Achille ma suo papà: Alambic Dieudonné Corydon Talon, detto “Papà Talon”. Militare in pensione, stesso fisico del figlio, con 2 bei folti baffoni rossi, dal carattere positivo e pragmatico, sempre con una soluzione pronta all’uso. Ma soprattutto grande bevitore di birra, anzi un vero appassionato a 360°!
LA BIRRA SECONDO PAPA’ TALON
Andiamo alla scoperta di alcune vignette tratte dai primi albi pubblicati dal 1966 al 1970.
A cena fuori Papà Talon si indegna se il cameriere gli presenta la carta dei vini; lui preferisce, anzi esige, una bella cassetta di birra per tutti! (“Achille Talon aggrave son cas” – Le sévice n’est pas compris – 1967).
In nome della scienza, sacrifica qualche bottiglia per sorprendere l’amato figlio con un esperimento dal finale col botto (“Achille Talon aggrave son cas” – Ah! Seau d’humour – 1967).
O più semplicemente, ne fa una bella scorta per passare la serata al calduccio davanti alla TV, mentre fuori imperversa la bufera (“Achille Talon persiste et signe” – Le niais nie que yéti y est – 1969)
C’è chi per meditare ascolta musica, fa yoga oppure si rifugia in uno luogo isolato per concentrarsi meglio. Papà Talon, invece no, si riempie un bel boccale di birra e se ne va in giardino (“Achille Talon persiste et signe” – Tout sot bout du fil – 1969)
Ma la birra ha mille mila usi…Meno male che esistono i classici rimedi della nonna, anzi, in questo caso “i rimedi di papà Talon”. Per far passare un fastidioso singhiozzo bastano pochi ingredienti: pepe rosso, trementina, polvere da sparo, un chiodo di garofano e naturalmente un po’ di birra forte… che terapia d’urto!!! (“Achille Talon persiste et signe” – Il y a un hìc – 1969)
E finalmente si parte per le meritate vacanze. Papà Talon ha preso tutto il necessario: un piccolo bagaglio a mano e l’immancabile cassetta di birra…la sete non lo sorprenderà di certo!! (“Achille Talon persiste et signe” – A la farce du poids niais – 1969).
I genitori si preoccupano sempre per la salute dei figli e mettono in pratica le raccomandazioni del medico. Secondo il dottor Guillotin, la birra serve mantenere fresca la testa in caso di eccessi d’ira (“Mon fils à moi” – Méchant mais sage – 1970).
A tutti, poi, capita di non riuscire a prendere sonno per i troppi pensieri, succede anche a Papà Talon che rimane sveglio per la paura di non avere abbastanza birra di riserva…davvero brutti momenti! (“L’indispensable Achille Talon” – À poings fermés – 1971).
D’altronde nel Medioevo la birra era chiamata anche “pane liquido” e bevuta come sostentamento durante i periodi di digiuno o di Quaresima. Quindi, per il “nutrizionista” Papà Talon, è considerata come un pasto sostitutivo in caso di dieta, grazie alle sue vitamine!!! (“L’indispensable Achille Talon” – Gras sot, ciel! – 1971).
Purtroppo anche per questo fumetto bisogna conoscere il francese, a meno che non si riesca a recuperare qualche vecchio numero tradotto in italiano, nei meandri della rete o in qualche mercatino dell’usato specializzato. Ma non ci si abbatte perché è comunque molto divertente scoprire come l’autore sia riuscito ad affrontare l’argomento “birra” in tutte le sue possibili sfaccettature, non solo una bevanda da gustare da soli o in compagnia ma un passe-partout per ogni occasione.
Sento già la mancanza di Papà Talon, così vi lascio e vado a leggere un’altra storia…c’est plus facile!!