Numero 34/2021
24 Agosto 2021
L’abbinamento birraletterario: I bastardi bevono pils
“Ricordo che quella mattina il cielo era bianco […] Parigi pendeva come una bandiera afflosciata sulla facciata di un edificio pubblico […] Con un sospiro, ho iniziato a salire la gradinata che conduce all’ingresso, solenne e sudicio, dei servizi segreti […]
Perché in questo edificio accadono cose… Come dire? Cose che l’uomo della strada ignora, con buona pace della sua coscienza e di cui noi non parliamo mai, con buona pace della nostra. Per questo prima di dire altro devo farvi una confessione: anche noi, in fondo, abbiamo una coscienza. Ma è talmente sepolta sotto il nostro dovere che praticamente non sentiamo più la sua voce quando capita che protesti, come fanno tutte le coscienze.
Ed è meglio così credetemi”
È subito intenso e cinematografico il noir di Frederic Dard “I bastardi vanno all’inferno” pubblicato da Rizzoli all’interno della sua collana “nero”. Dard inizialmente scrisse questa storia per il grande schermo (il film uscì nel 1955) mentre il romanzo venne pubblicato più tardi, nel 1959.
La storia ha inizio con la cattura da parte dei servizi segreti francesi di una spia. Nonostante i metodi interrogatori “poco ortodossi”, i servizi non riescono a ottenere dal detenuto le informazioni che cercano. Viene quindi convocato dal “Vecchio”, l’agente Mérins per una missione alquanto estrema, dovrà farsi sbattere in cella con la spia, conquistare la sua fiducia, evadere insieme e infine scoprire chi c’è a capo di questa organizzazione criminale.
In questo noir tutto accade sotto i nostri occhi a una velocità travolgente, vi ritroverete in un carcere di massima sicurezza dove i due condannati si accusano di essere la spia. Noi sappiamo che uno dei due mente ma lo scopriremo soltanto alla fine.
Hal e Frank riusciranno ad evadere e raggiungere un’isola infernale che metterà a dura prova i loro nervi. Oltre alla fame, le ferite, la febbre, saranno costantemente tormentati dalla domanda: posso fidarmi di te? Sei un fratello o un nemico?
È una storia che si legge tutta d’un fiato, perfetta per chi ha voglia di leggere un’avventura avvincente, dove non ci si annoia mai, abbastanza breve, si legge al massimo in tre giorni.
Per questo racconto ho scelto la pils del birrificio Vetra che si trova a Caronno Pertusella in provincia di Varese.
La pils di Vetra è realizzata dal birraio Stefano Simonelli. Si presenta con una bella schiuma bianca a bolle fini, Il colore è un dorato sostanzialmente limpido che ricorda Dora, la bionda femme fatale di cui s’innamorano i due evasi. Il grado alcolico è basso, 4.9, l’intensità degli aromi è leggero, ricorda il pane bianco, il miele e infine emerge una leggera nota erbacea e floreale.
La pils di Vetra ha una bevuta infallibile, ucciderà con un solo colpo la vostra sete, boom