Numero 15/2019
10 Aprile 2019
Un focus sulle etichette premiate al Best Craft Beer Label!
C’è un mondo dietro le etichette di birra artigianale che hanno vinto il primo concorso a loro interamente dedicato, il Best Craft Beer Label, di cui abbiamo già parlato qui (link). Ogni etichetta è stata infatti realizzata seguendo un particolare concept, che rispecchia in pieno lo stile del birrificio. Vediamo più nel dettaglio le caratteristiche delle etichette vincitrici.
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La prima classificata scelta dalla giuria è la Pils del Birrificio Vetra efa parte della linea base del birrificio di Caronno Pertusella (VA): si rifà direttamente alla (contro) cultura di strada, richiamando nell’immagine quasi stilizzata un reticolo di strade urbane.
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La seconda classificata, Tangie di Ritual Lab, è un disegno metafisico che ha come elemento centrale un mandarino (che rappresenta anche la nota più importante della birra stessa) e due corpi nudi. La grafica è un elemento importantissimo per questo birrificio, capitanato da Giovanni Faenza: nelle etichette così come nella produzione rivela la costante attenzione per la ricerca e l’innovazione.
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Terzo classificato con due etichette a pari merito è nientemeno che il Birrificio Lambrate, realtà storica milanese, pioniere dell’artigianalità brassicola, sempre attento alle sperimentazioni: Barrel Wine #2 è infatti una birra affinata in botti di rovere francese precedentemente utilizzate nella produzione di Cognac e la grafica dell’etichetta, molto raffinata, ricorda da vicino le etichette di prodotti vinicoli di qualità. La Tiramisù, invece, ha un packaging che rimanda al mondo della pasticceria “di lusso.”
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Infine, ma non meno importante, il beerfirm SkipaBread Beer, direttamente dal Salento con la sua “L’Originale”: dalla produzione di pane si passa alla produzione di birra (non a caso definita anche “pane liquido”!). Skipa si porta a casa il premio della giuria popolare, con una grafica chiara e impattante allo stesso tempo.