Numero 39/2022
26 Settembre 2022
Un fumetto, un bistrot e tante birre…dove?!? A Bruxelles
Di fumetti ne abbiamo letti e visti di tutti i colori. Tutti i generi sono stati toccati: western, horror, fantasy, humour,… Per non parlare poi delle ambientazioni: preistoria, mondi paralleli, megalopoli… ma solo uno si svolge in un bistrot di Bruxelles…Incredibile!!! Si intitola “Du côté du Chez Poje” e fa parte di quel filone inesauribile che è il fumetto franco- belga, ormai lo sapete che è il mio preferito.
“Du côté du Chez Poje” è un fumetto creato da Raoul Cauvin (testi) e da Louis-Michel Carpentier (disegni) pubblicato dal 1990 al 2009 dalla casa editrice Dupuis. La serie completa è composta da venti volumi, ogni albo contiene diverse storie, per esempio l’albo n°18 “Le Magicien d’Orge” del 2007 ne comprende ben 19.
Il fumetto è ambientato a Bruxelles in un tipico bistrot. Il locale è gestito da Poje e dalla moglie Micheline e fa da sfondo a quasi tutte le disavventure della coppia e dei loro clienti. Lui è di origine fiamminga mentre lei è vallona, insieme incarnano lo storico dualismo della città fra tradizioni olandesi e francofone, per questo la serie è stata tradotta anche in olandese e addirittura nel dialetto di Bruxelles.
Nella speranza che anche voi siate colpiti dalla freccia di Cupido o che semplicemente vi si accenda un po’ di curiosità, vi svelo quali sono le ragioni per cui questo fumetto mi è entrato nel cuore:
- Le marche di birra citate sono proprio quelle reali, tra le più diffuse in Belgio ma non solo, come la Rodenbach, una Flemish Red Ale dal tipico colore rosso rubino.
Oppure la Duvel del birrificio Moortgat, una Belgian Strong Ale dorata che Poje ha intenzione di rifilare al parroco per servire messa in mancanza del vino, nonostante Micheline pensi sia un po’ troppo forte…a mali estremi, estremi rimedi!
- La birra viene servita da Poje nei bicchieri corretti legati allo stile di appartenenza, e non solo nella solita pinta! Ecco qualche esempio:
- L’atmosfera è proprio quella che ci si aspetta. Leggendo le storie, mi sembra di stare seduta a un tavolino nel bistrot di Poje e rimango avvolta dai rumori tipici di un locale del genere: il tintinnare dei bicchieri, il suono della birra versata, un tappo che salta, il chiacchiericcio di sottofondo e le risate di quei tipi laggiù.
E poi ci avete fatto caso? Osservando queste poche vignette, si notano dietro il bancone le vetrine piene zeppe di calici, coppe, balloon, tumbler e chi più ne ha, più ne metta! Anche voi avete sgranato gli occhi come me, vero?!? Sono sicura che gli appassionati avranno azzeccato tutti i birrifici di origine.
Ma non finisce qui, ci sono altre piccole finezze, altre chicche che magari non balzano subito agli occhi, però impreziosiscono la lettura.
Per indicare l’inizio di ogni storia, che non riporta mai il titolo, è disegnato un bicchiere sulla pagina in alto a sinistra. Il bello è che ogni storia ha il suo modello.
Non solo, al termine di ogni episodio, sulla pagina in basso a destra è disegnata una fila di bicchieri il cui numero corrisponde a quello dell’episodio stesso. Il primo finisce con un bicchiere, Il secondo con due e così via fino ad arrivare agli ultimi con una sfilza di coppe e calici degna di un fine serata impegnativo!
L’unica vera pecca è che il fumetto è solo in francese e quindi non per tutti, ma fa talmente piacere assistere ad un servizio di birra come si deve che vale proprio la pena farsi catapultare da una semplice vignetta in un bistrot di Bruxelles.
Un’ultima curiosità, il disegnatore Louis-Michel Carpentier ha disegnato anche le etichette per il birrificio belga “Brasserie à Vapeur”, l’ultimo birrificio al mondo alimentato da un vecchio motore a vapore che muove gli ingranaggi e i macchinari dell’impianto. I protagonisti delle etichette, ça va sans dire, sono proprio Poje, Micheline e altri buffi personaggi.
Ah mi stavo dimenticando una cosa fondamentale!! Tutte queste vignette, con i relativi rimandi al nostro amato nettare, sono tratte da un unico volume, il n°18 “Le Magicien d’Orge” del 2007 che contiene molto altro ancora e da solo vale la copertina (chiaro omaggio alla “Brasserie à Vapeur” ed al suo speciale tino di ammostamento).
Immaginatevi un po’ cosa racchiude la serie completa!! … non vi ho fatto venire voglia di prendere lezioni di francese ma soprattutto di bere un’ottima birra belga?!?