Numero 25/2019
19 Giugno 2019
Beerbliotek: produrre birre sempre diverse è possibile
Le foto riportate nel presente articolo sono di proprietà di Darryl de Necker!
Se ci chiedessimo cosa ci fanno a Goteborg uno svedese, un australiano, un sudafricano e un neozelandese la risposta sarebbe la birra. Infatti Adam Norman, Richard Bull, Anders Hedlund e Darryl de Necker nel 2013 hanno dato vita al progetto brassicolo Beerbliotek. Il birrificio ha da subito avuto un successo strepitoso vincendo premi a ripetizione come ad esempio il titolo di miglior birrificio emergente svedese nell’anno dell’esordio.
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La particolarità del birrificio è di sfornare a ripetizione nuove birre: soltanto una pale ale, la Bobek Citra, è la referenza che viene prodotta costantemente durante l’anno il resto del portfolio è in continua evoluzione.
Il nome del birrificio rimanda alla filosofia produttiva: così come in biblioteca si prende in prestito un libro differente, così gli amanti di Beerbliotek possono gustare ogni volta una birra differente.
Giornale della birra ha incontrato Adam Norman, socio fondatore nonché birraio del progetto ed ideatore di tutte le ricette.
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Ci racconti come sei arrivato a fare birra a Goteborg?
Prima di entrare nel mondo della birra ho sempre lavorato col cibo e soprattutto nel mondo del caffè. Quando mi sono trasferito in Svezia, 12 anni fa, ho iniziato a lavorare insieme a Richard in un bar a Goteborg. Abbiamo stretto amicizia e così abbiamo iniziato a provare a fare homebrewing, e devo dire che ci è riuscito abbastanza bene, così insieme ad alcuni dei nostri clienti abituali al caffè, Darryl e Anders, abbiamo iniziato l’avventura diBeerbliotek.
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Quali sono le birre che preferisci?
Wow, questa è una domanda molto difficile! Davvero, non c’è uno stile di birra che non mi piace. Ho sempre avuto una simpatia per le birre equilibrate, credo che questo sia il mio obiettivo quando creo una birra. Adoro quelle che ti dicono qualcosa nell’aroma ma che allo stesso tempo lo sostengano anche nel gusto.
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Hai detto che preferisci bere ogni volta una birra diversa. Ed è anche la filosofia di Beerbliotek, quanta fantasia serve per creare ogni volta una birra differente?
C’è una selezione infinita e una enorme varietà di combinazioni tra malti, luppoli, lieviti, frutta e spezie. La lista di possibilità continua soprattutto se iniziamo a giocare con i trattamenti dell’acqua e tutte le teorie sulla produzione della birra, pertanto le strade per fare una nuova birra ogni volta sono molte, quasi infinite. Qui è davvero qualcosa che tutti apprezzano. Inoltre abbiamo la possibilità di imparare nuove cose ogni volta che sperimentiamo.
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Siete in tanti soci, come e chi decide quali birre fare?
Decidiamo insieme le birre da produrre. È vero, alla fine la ricetta arriva da me, ma la discussione sulla birra include tutti i nostri comparti, compreso chi si occupa delle vendite e del design. La birra è molto più del solo liquido. Ha bisogno anche di un aspetto accattivante per essere venduta, e più velocemente riusciamo a venderla ancor più rapidamente possiamo fare la prossima nuova birra!
Nel 2013 avete prodotto 12 IPA in 10 mesi, quanto è difficile fare birre differenti rimanendo nei limiti di uno stile?
In quell’anno ci siamo davvero sbizzarriti! In ogni caso ci sono talmente tanti sottostili di IPA che credo sia possibile produrne una ogni settimana, e son certo che sarebbero sempre birre differenti! Ci piace ancora realizzare IPA utilizzando ogni volta diverse combinazioni di luppoli; siamo sempre alla ricerca di luppoli che ci garantiscano nel risultato finale la giusta piccantezza oppure, come si dice oggi, sensazioni juicy!
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Beerbliotek è famosa per utilizzare molto bene il luppolo. Qual è il luppolo che ti ha dato maggiore soddisfazione nel risultato finale?
Non puoi farmi questa domanda, è come chiedere ad una madre quale sia il suo figlio preferito!!! Ogni luppolo è unico alla sua maniera. Ovviamente adoro i luppoli della nuova generazione come Mosaic, Citra, Galaxy, Idaho 7,ma amo anche il Sorachi Ace per quei meravigliosi toni di vaniglia e limone che riesce a darti. Però poi come puoi rinunciare agli aromi del Columbus o al piccante di Cascade?
Utilizzate molto le lattine. Credi sia un metodo migliore per conservare la birra rispetto alle bottiglie?
Noi la pensiamo esattamente così! Inoltre le lattine si raffreddano anche più velocemente in frigo, proteggono la birra dalla luce preservando la freschezza dei luppoli. Si ricicla molto più facilmente ed è molto più leggero, quindi viaggia meglio!
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Fate molte collaboration beer, come scegli i birrifici con cui collaborare?
Fondamentalmente lavoriamo con persone che ci piacciono, incontriamo un sacco di persone fantastiche durante i festival, insomma inizi a parlare e poi finisci per rimanere in contatto, e se ci troviamo in giro ci mettiamo a preparare qualcosa. Cerchiamo sempre di produrre birre che ci mettano alla prova, o semplicemente una birra che desideriamo davvero bere.
Quali altre birre avete in progetto di fare?
Secondo me vuoi sapere un po’ troppo! Diciamo che la nostra filosofia ci impone di produrre un po’ di tutto!! Mi piacerebbe davvero fare una pils che finisca la sua maturazione in barili con inoculato del brett. Insomma credo venga una pils parecchio rustica. In ogni caso, qualsiasi cosa produrremo, mi assicurerò di mandarvene parecchia anche in Italia!!