Numero 43/2021
26 Ottobre 2021
Birrificio – brewpub Diciassette: emergente realtà del trevigiano, vocata al local!
Una volta di più, torniamo a parlare di un birrificio nato da un gruppo di mastri birrai usciti dall’accademia Dieffe di Padova: che continua dunque a confermarsi fucina di professionisti del settore. Parliamo nello specifico di quattro amici – Fabio, Michele, Marco M. e Marco B. – che hanno frequentato insieme il diciassettesimo corso; e che insieme hanno poi fondato il birrificio-brewpub Diciassette, battezzato così appunto per ricordare il loro percorso di studi.
Il Diciassette ha aperto a Castello di Godego (Treviso) nel 2019, e quindi ha di fatto svolto la maggior parte della sua attività in tempi di pandemia con quel che ne consegue; ma è comunque riuscito ad elaborare una corposa lista delle birre, servite per la maggior parte nel brewpub annesso – spillate direttamente dai tank, e usate anche nelle ricette della casa – e che lasciano intendere un’impostazione “tedesca” nella filosofia di lavoro: non perché ci siano in lista solo stili tedeschi (per quanto ce ne sia una buona rappresentanza), ma perché l’approccio è sempre quello di fare birre pulite, facilmente bevibili e mai sopra le righe. Personalmente ho avuto occasione di provarle lo scorso settembre, alla Fiera “Piccolo Mastro Birraio” di Santa Lucia di Piave (Treviso).
Come da mia consuetudine ho iniziato dalla Postumia, una Helles – stile universalmente considerato il metro di misura per chi intende lavorare con una filosofia come quella descritta sopra, e che mi era stata presentata da Michele nel corso della nostra chiacchierata. Per chi ha familiarità con il BJCP, si vada a vedere la descrizione della Munich Helles e troverà rispondenza pressoché perfetta con questa birra: un esempio da manuale dello stile, insomma. Aroma pulito di cereale con un leggero tocco erbaceo-speziato da luppolo, corpo scorrevole nonostante la buona presenza di grano sui toni della crosta di pane fresco, chiusura secca e netta, con leggera amaricatura non persistente a chiudere il sorso.
Mi sono poi spostata su un altro stile indicativo sotto questo profilo, la Vienna “Vale” (battezzata in onore della figlia di uno dei quattro soci): anche qui una sostanziale rispondenza ai dettami dello stile, unendo in un delicato bilanciamento gli aromi e sapori biscottato-tostati (mai dolci, in realtà), il corpo snello in cui la complessità della componente maltata non “riempie” il palato pregiudicando la beva, e il finale di un amaro pulito e secco ma non persistente.
Ultima la Rauch “S-Monkey”: se vi aspettate una Schlenkerla rimarrete interdetti, perché qui siamo su un registro abbastanza diverso – affumicato delicato all’aroma, per lasciare più spazio poi a sapori analoghi in bocca; senza comunque alcuna invadenza, né persistenza troppo lunga. Rispetto ad altre affumicate più possenti ne guadagna però significativamente in armonia complessiva e bevibilità, soprattutto nell’ottica di una certa versatilità negli abbinamenti gastronomici.
Come accennavo, la gamma delle birre prodotte – tra fisse, stagionali, e sperimentali più o meno one-shot – è ampia: e comprende infatti Dunkel Bock, Saison, Iga al Merlot, Stout, California Common, Ipa, Tripel, e finanche una “Venetian Lager” – una Lager chiara prodotta solo con materie prime coltivate in Veneto. Le birre possono essere ordinate anche dal sito www.birrificio17.it