24 Luglio 2015
Birrificio Lara: connubio tra ricerca e tradizione
Tag: birra, birra artigianale, birra lara, birrificio, lara
Oggi incontriamo Gianni Piroddi, mastro birraio del Birrificio Lara di Tertenia, nella provincia dell’Ogliastra in Sardegna. Dal 2009 porta avanti il progetto del birrificio insieme alla moglie, Francesca Lara, anch’essa mastro birraio. Ecco quello che ci ha raccontato.
Come nasce il progetto del Birrificio Lara e quali sono state le principali difficoltà affrontate inizialmente? Avevate già esperienze come mastri birrai o è stata una prima volta in assoluto?
Abbiamo iniziato come homebrewers nel 1999, grazie alla passione che avevamo per la buona birra, poi nel 2000 siamo venuti a conoscenza di alcuni finanziamenti per aprire attività imprenditoriale, così abbiamo fatto domanda. Purtroppo però non siamo riusciti ad ottenere questi finanziamenti, ma grazie alla passione che era nata, soprattutto in mia moglie, siamo andati avanti nel nostro progetto. Così ho costruito un impianto pilota da 80 litri e da lì è iniziata la nostra produzione che ha preso il via ufficiale nel 2009 con la messa in vendita di 3 birre ad alta fermentazione. I primi anni sono stati difficili in quanto non avevamo una precisa strategia di marketing, ma fortunatamente in seguito ci siamo assestati nel mercato. Nel 2011 siamo diventati birrificio agricolo e produciamo orzo e luppolo nei nostri terreni di proprietà.
Il vostro birrificio fa anche della ricerca sulle materie prime insieme ad istituti di ricerca?
Collaboriamo con l’Università degli Studi di Sassari. La facoltà di Agraria, anche in collaborazione con l’Università di Praga, ci ha permesso di studiare e analizzare se il tipo di colture che avevamo iniziato a coltivare fossero adatte alla produzione di birra. Così abbiamo selezionato l’orzo distico Scarlett e durante il lavoro di studio, che è durato circa tre anni, è stato selezionato anche un particolare lievito autoctono che utilizzeremo per produrre birra.
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Quale malteria utilizzate per i vostri cereali?
Abbiamo in mente un progetto ambizioso: quello di costruirci una malteria all’interno della nostra azienda, ma al momento i lavori sono appena iniziati. Ad oggi utilizziamo una malteria inglese che ci garantisce sia la qualità dei malti sia che il prodotto che riceviamo sia effettivamente fatto con il nostro orzo. In questo modo possiamo garantire al consumatore un prodotto di qualità superiore cosa che con le malterie in Italia non era possibile garantire.
Il vostro birrificio ha due mastri birrai. Collaborate alla creazione delle birre oppure ognuno di voi si occupa di una parte specifica delle birre del birrificio?
Collaboriamo in maniera continua, sia nello sviluppo delle ricette che nella fase vera e propria di birrificazione. Devo dire che mia moglie ha portato una spiccata sensibilità per quanto riguarda l’interpretazione dell’amaro e, sotto questo aspetto la sensibilità femminile verso i profumi e i sentori ci è stata molto utile nella realizzazione delle birre.
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Le vostre birre sono pensate anche ad abbinamenti culinari, magari con qualche specialità tipica della Sardegna, oppure preferite creare birre per il piacere di bere una buona birra?
Quando progettiamo le nostre birre cerchiamo di coniugare i nostri gusti con quelli dei consumatori. Facciamo principalmente birre che ci piacciono, ma strizziamo l’occhio al consumatore. Nelle nostre zone abbiamo riscontrato che l’eccessivo amaro da luppolo non piace molto ai consumatori. Così abbiamo pensato di utilizzare il nostro luppolo in maniera più attenta cercando di non conferire alla birra sapori troppo amari.
Ho visto che nella vostra carta delle birre c’è una birra bianca del Senatore, con un grano duro della vostra terra, quanto è importante l’utilizzo di materie prime che si identifichino con il territorio di produzione e che magari donino una particolare impronta?
La connotazione geografica è importantissima. Riuscire a caratterizzare una birra con il luogo in cui viene prodotta è uno dei nostri obiettivi. Stiamo ultimando un progetto di una birra brassata interamente con prodotti della nostra terra. La birra dovrebbe uscire sul mercato entro la fine del mese di Luglio 2015 e sarà la prima birra interamente sarda al 100%. Attualmente le nostre birre sono divise in due linee: le quattro sorelle, tutte birre di grano e le classiche che comprendono le nostre prime tre birre più la birra bianca del Senatore, appunto con grano Senatore Cappelli che produciamo nella nostra azienda.
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Come vede il movimento della birra artigianale in Sardegna?
In Sardegna la birra artigianale è un movimento frizzante, in piena evoluzione. Attualmente il 50% della nostra produzione viene consumato in Sardegna mentre il resto viene destinato al mercato italiano. Secondo me ad oggi occorre puntare sempre più sulle materie prime locali per dare un’impronta territoriale alla birra e, cosa altrettanto importante, occorre lavorare sui prezzi, perché ritengo che la birra sia una bevanda popolare. Occorre avere un impianto di produzione che garantisca una capacità produttiva utile per coprire i costi e garantire dei ricavi.
Maggiori informazioni sul birrificio artigianale e sulle birre prodotte sul sito web aziendale: www.birralara.it