Numero 29/2016

18 Luglio 2016

Birrificio Rhodense: beer firm “rosa” Made in Rho

Birrificio Rhodense: beer firm “rosa” Made in Rho

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Il panorama delle beer firm italiano è sempre più ricco di interessanti realtà da scoprire, tra le quali iniziano ad emergere finalmente imprese a conduzione femminile. Oggi, in esclusiva per Giornale della Birra, vi proponiamo l’intervista a Monica Varisco, deus – o meglio “dea” – ex machina del Birrificio Rhodense.

 

Monica, ripercorriamo più in dettaglio la genesi del tuo progetto: quali sono stati gli stimoli che ti hanno spinta ad avviare una beer firm?

Sono sociologa, con un passato da consulente per le ricerche di mercato.

L’amore per le birre, le esperienze di homebrewing ed i viaggi birrari hanno incontrato la voglia di una sfida.

A spingermi ad avviare questo progetto è  stata l’opportunità di poter mettere a frutto tante competenze diverse in una esperienza unica.

Ho scelto di aprire una beerfim perché è un business che posso gestire da sola; ma chi pensa che una beerfirm sia un lavoro facile e banale si sbaglia di grosso. La passione serve a sopportare le difficoltà e a darti la grinta necessaria ad affrontare la realtà fatta di business plan, burocrazia e fatica.

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Una donna alla guida di una beer firm: quali sono le peculiarità delle tue produzioni e del tuo modus operandi?

Non so se guido la mia beerfirm in modo “femminile”…

In questo progetto ho messo a frutto due mie grandi passioni: la birra e le persone.

Porto  avanti il mio progetto con impegno, serietà ed ascolto che per me si traduce nel fare scelte che tengano conto di tante cose: attenzione all’impatto ambientale nelle scelte distributive, ma anche etica nel fare business con correttezza e coinvolgimento delle persone con iniziative ed eventi  che in qualche modo migliorino la realtà in cui viviamo.

Mi piace far assaggiare le mie birre,  comunicarle, ascoltare dall’altra parte quello che le persone pensano, cosa amano. E’ bello vedere nascere le intuizioni di una ricetta,  portarle avanti e vedere il prodotto poi prendere vita.

La birra è per me qualcosa che  sì fa per gli altri. Come quando cucini, alla fine vedere l’espressione di chi assaggia è sempre un momento magico.

Ecco per me fare birra è regalare un piccolo momento di felicità. O almeno ci provo!

 

 

Materie prime: come effettui la selezione degli ingredienti per raggiungere l’eccellenza delle tue creazioni? Quali birrifici coinvolgi per la produzione e come segui la gestione delle cotte?

La scelta delle materie prime è frutto dell’esperienza in anni di homebrewing.

Attualmente le mie birre vengono prodotte dal Birrificio Opera di Pavia con cui collaboro sin dalla mia prima cotta. Il successo di questa collaborazione sta nell’adattamento delle mie ricette al loro impianto che poi viene materialmente fatto funzionare dal bravo birraio Piero.

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Parliamo delle tue birre: attualmente sono due in commercio (argomentare). Nuovi progetti brassicoli in cantiere?

La mia beerfirm “Birrificio Rhodense” è nata dall’idea di dedicare delle birre ai “nostri” luoghi;  è così, dalla commistione dei gusti degli amici che hanno sperimentato le nostre ricette e dei posti in cui abbiamo vissuto le nostre storie birrarie che sono nate queste prime due birre:  BirRHOzzo , una golden ale beverina e godereccia con luppoli americani dedicata  appunto alla città di Rho e Statale33, una american amber ale con una super carica di malto ispirata alla Statale del  Sempione.

Tra i progetti di breve periodo c’è sicuramente una terza birra che arriverà in autunno.

 

L’esperienza maturata sul campo come imprenditrice ti permette di analizzare il settore della birra artigianale italiana da un punto di osservazione privilegiato: come immagini il futuro delle craft-beer made in Italy? Quale possibile importante contributo possono dare le donne nell’evoluzione della filosofia della birra italiana?

Il futuro delle craft beer made in Italy è, a parer mio, tutto da scrivere: dipende secondo me dalla capacità di produrre ma anche di “trasmettere” un prodotto di qualità superiore come è la birra artigianale. Come in ogni settore economico ci sono i rischi dati dall’incertezza, dai veloci cambiamenti, dai comportamenti e dalle scelte di tutti gli attori del mercato (vedasi la recente acquisizione INBEV). Ma dove ci sono rischi ci sono anche opportunità: genuinità, italianità ed anche bellezza sono tutti valori che fanno la forza dei nostri prodotti craft e io sono convinta che siano un grosso potenziale da mettere a frutto per poter lavorare bene. Non senza difficoltà, come in ogni lavoro e settore del resto.

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Vorrei concludere con un aneddoto.

Un giorno entrando in un pub ho notato una lavagna con un orario scritto sopra e quando ho chiesto cosa fosse, non con poca ritrosia mi hanno spiegato che erano le ore da cui una donna non entrava nel locale. Ecco da quel giorno mi piace pensare che contribuisco ad accorciare un po’ quella distanza tra una donna ed un’altra.

Battute a parte, la mia impressione  girando per i pub  è che in realtà di donne che amano bere birra di qualità ce ne siano molte più di quante si pensi… Spero di incontrarne sempre di più in futuro, magari dietro quei banconi o a gestire un’impresa nel settore.

 

 

 

Maggiori informazioni sul Birrificio Rhodense  e sulle birre sono disponibili sulle pagine social twitter, instagram e facebook.

 

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!