Numero 06/2022
10 Febbraio 2022
Bondai: Birraio emergente e…tante novità, da scoprire!
Sicuramente avrete letto diverse interviste ai vincitori di Birraio dell’Anno e Birraio Emergente, e commenti riguardo alla loro attività; un po’ meno si è letto degli altri premiati, giunti comunque sul podio, e la cui produzione è evidentemente di tutto rispetto. Così il Giornale della Birra dà oggi voce a Luca Dalla Torre del Birrificio Bondai di Sutrio (Udine), terzo classificato come birraio emergente.
Luca, sei – insieme a Malcantone – il più giovane (in termini di attività aziendale, ndr) tra coloro che sono stati candidati a birraio emergente, avendo aperto nella primavera del 2020 in pieno Covid: come hai vissuto questi traguardo?
Raggiungere questo traguardo in poco tempo è stato inaspettato. Credo di aver avuto dalla mia anche la lunga attività di homebrewer, che ha molto influenzato l’attenzione e la concentrazione che pongo sulla qualità della produzione: il che ripaga quantomeno sul lungo termine, ma come in questo caso anche nel breve.
Infatti un altro aspetto a cui si è più volte fatto riferimento nel parlare di te è il tuo passato da homebrewer, che già ti era valso molti riconoscimenti anche a livello nazionale: ti senti ancora un po’ homebrewer nel modo in cui lavori, anche da professionista?
Sicuramente tante cose sono cambiate, perché molti aspetti produttivi sono diversi tra il fare birra a casa e farla in un birrificio; ma altrettanto sicuramente mi sono portato dietro alcune tecniche e alcuni modi di approcciare la produzione, anche perché ho un impianto piccolo – soprattutto per quanto riguarda gli aspetti relativi alla luppolatura. Poi, dal punto di vista personale, sono ancora legato all’Associazione Homebrewers Fvg, anche se devo chiaramente dare la priorità al birrificio.
Che cosa puoi dirci dei progetti futuri? Sono in qualche modo stati influenzati dal premio?
Gli sviluppi previsti per il 2022 erano in realtà già stati messi in campo prima del premio: verso la fine dello scorso anno mi sono infatti chiesto cosa fare in più, sia a livello produttivo che gestionale. Verso fine febbraio dovrebbe concludersi l’installazione di due nuovi serbatoi, in previsione di un aumento della produzione del 20% circa; ed è in arrivo anche una lattinatrice di proprietà, così da essere indipendente a livello di confezionamento e far uscire nuovi lotti ogni 2-3 settimane raggiungendo qualche cliente in più.
Il futuro sono quindi, anche per Bondai, le lattine?
Sono già il presente, dato che si sono rivelate vincenti rispetto alle bottiglie. Poi certo, tenendo conto che circa metà della produzione viene venduta in tap room, a cui va aggiunta quella venduta nei pub, si capisce che anche i fusti hanno un ruolo importante.
Nei progetti c’è anche l’ingresso in qualche rete distributiva?
Sono stato contattato da diversi distributori, anche nomi importanti a livello nazionale, e ne sono onorato; ma per ora ho fatto la scelta di rimanere indipendente e occuparmi della distribuzione in maniera autonoma. Bondai è ancora un birrificio molto piccolo – circa 300 hl annui, di cui appunto la metà venduti in loco: occuparmi direttamente della vendita è ancora fattibile, mentre viceversa entrare in reti più grandi sarebbe prematuro. Non voglio fare false promesse a nessuno: meglio attendere di consolidare la produzione, come già stiamo facendo con gli investimenti previsti per quest’anno, e poi valutare eventualmente altri passi.
Maggiori informazioni: BONDAI – Birrificio artigianale Bondai (birrificiobondai.it)