Numero 08/2022
23 Febbraio 2022
Busa dei Briganti: quattro chiacchiere con i vincitori del premio Birraio Emergente!
E siamo al secondo gradino del podio di Birraio Emergente: il padovano Busa dei Briganti, con i suoi birrai Eva Pagani e Nicola Lunardi. In realtà, pochi giorni dopo il premio, Eva ha lasciato (almeno per ora: non ha parlato infatti di scelta definitiva) il lavoro di birraia all’apice della fama sinora raggiunta; motivando questo passo – in un comunicato diffuso sui canali social del birrificio – con la volontà di dedicarsi alla famiglia. Naturalmente non possiamo che unire le congratulazioni per il riconoscimento appena ottenuto ai migliori auguri per questa nuova fase della sua vita. Intanto il birrificio (con sede produttiva a cinto Euganeo, dove viene anche coltivato l’orzo, e risto-pub a Padova) , divenuto tale nel 2019 dopo tre anni di beerfirm, è alla ricerca di un altro birraio/a che affianchi Nicola; e guarda ora ad un’ulteriore crescita futura, contando già su una buona affermazione a livello nazionale. Ne parliamo con il birraio e con il titolare, Nicola Rosa.
È trascorso ormai del tempo dalla premiazione: “a mente fredda”, che cosa potete commentare adesso?
Possiamo dire di essere molto soddisfatti della medaglia d’argento, se pensiamo che c’erano in gara potenzialmente 220 nuovi birrifici nati nell’ultimo biennio; ma (sarebbe ipocrita non dirlo) allo stesso tempo siamo un po’ rammaricati di non essere arrivati al gradino più alto, anche se sapevamo che Muttnik era una realtà difficile da “battere”.
In diversi hanno osservato come, tra i candidati a birraio emergente, voi foste la realtà più matura e strutturata sotto diversi punti di vista: vi riconoscete in questa descrizione?
Questo ci fa molto piacere, ancora più della medaglia d’argento; perché significa che la strada intrapresa è quella giusta, e le persone riconoscono la bontà e del nostro progetto. Significa che stiamo lavorando bene sotto tutti gli aspetti, anche se noi in realtà crediamo di avere tanto margine di miglioramento e questo ci fa essere molto ottimisti per il futuro.
Quali sono ora i vostri progetti? Il premio ha in qualche modo influito?
Nessuna influenza, fa solo piacere avere dei riconoscimenti, ma la nostra strada era già tracciata. Il nostro obiettivo è porci tra i migliori interpreti della birra artigianale italiana e cercheremo di perseguirlo con tutte le nostre forze.
Come vedete ora il futuro con l’arrivo di un nuovo birraio, che al momento state cercando?
Sì, stiamo cercando una nuova figura professionale. In realtà non dovrà per forza essere qualcuno di “navigato”: pensiamo che basti una formazione scientifica di base e una minima esperienza, per poi poterla formare al meglio dall’interno. Quello che più conta è avere una passione e una dedizione misurata per il proprio lavoro in modo da migliorarsi continuamente, altrimenti in mancanza di questi requisiti non si possono ottenere risultati di un certo livello.
Maggiori informazioni: www.busadeibriganti.com