Numero 13/2021
31 Marzo 2021
Corso di degustazione birre by Cronache di Birra
Durante questo periodo un po’ particolare in cui le attività in presenza sono ridotte ai minimi termini, Cronache di Birra, il famoso blogzine sulla birra artigianale, ha avuto una bella pensata, quello di organizzare dei corsi di degustazione birre online.
Forse ai più l’idea di trovarsi davanti ad un computer per seguire un corso di questo tipo potrà fare storcere il naso, ma questa soluzione ha diversi vantaggi. Il primo su tutti è quello di non dover mettere a repentaglio la patente in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine.
Ma per saperne di più abbiamo voluto fare alcune domande ad Andrea Turco, vera anima del blog Cronache di Birra.
Andrea, innanzitutto chi è Andrea Turco? cosa fai nella vita?
Sono classe ’79, laureato in Scienze della Comunicazione. Nella vita mi occupo di birra artigianale: scrivo, organizzo eventi e corsi online e svolgo consulenze nel settore. E’ diventato il mio lavoro ufficiale quando nel 2018 ho deciso di licenziarmi dal mio precedente impiego nel campo dell’informatica per dedicarmi completamente alla mia attuale attività.
Perché Cronache di Birra? da cosa è nata questa tua idea ormai decennale?
Quando 13 anni fa partii con Cronache di Birra non esistevano in Italia blog tematici dedicati alla birra artigianale e aggiornati regolarmente, con un taglio giornalistico, come accadeva in altri campi. Mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa del genere dedicato alla birra e allora mi dissi: “Perché non farlo io?”. Il 4 marzo 2008 pubblicai il primo post di Cronache di Birra con l’idea di aggiornare il blog quotidianamente. Pur con le ovvie evoluzioni, quella è l’impostazione che ancora porto avanti dopo più di un decennio.
Chi ti aiuta a gestire il blog? Immagino che tu abbia un team di supporto.
Per diversi anni ho gestito tutto da solo. Ancora oggi il 90% dei contenuti di Cronache di Birra sono scritti direttamente da me, ma nel tempo ho costruito una rete di validissimi collaboratori, che coinvolgo tanto per gli articoli del sito, quanto per la didattica a firma Cronache di Birra.
Cosa ti ha spinto a proporre un corso di degustazione birre online? Com’è strutturato e chi sono i docenti?
Secondo me i corsi di degustazione sono strumenti preziosi, non solo perché ti insegnano a degustare in modo corretto la birra, ma anche perché ti predispongono ad appassionarti alla bevanda in maniera corretta – ovviamente sempre che il corso sia valido. Personalmente infatti ho ricoperto il ruolo di docente in tanti corsi organizzati da soggetti diversi, ma ho sempre coltivato l’idea di organizzare un corso online per superare i limiti di uno in presenza, come ad esempio la difficoltà di frequenza per chi non vive in grandi città o la necessità di raggiungere il luogo delle lezioni, magari con l’automobile.
Il lockdown è stata la scintilla che mi ha spinto a dare concretezza a questa idea, superando un minimo di resistenza culturale che nutrivo nei confronti dell’interazione online. Dopo il primo corso mi sono reso conto (e lo stesso vale per i partecipanti) che la fruizione da remoto toglie poco all’esperienza didattica e offre vantaggi non indifferenti.
Attualmente come Cronache di Birra organizziamo un corso base, di introduzione alla birra e alla sua degustazione. E’ un percorso introduttivo, ma anche parecchio approfondito, che dunque si adatta sia ai neofiti, sia a chi già conosce alcune nozioni relative alla bevanda ma desidera sviluppare un approccio più metodico e completo. Il corso è strutturato in sette lezioni, ognuna incentrata su un tema specifico con la degustazione di 3 birre durante ogni appuntamento. Oltre al sottoscritto, il corpo docenti è costituito da Francesco Antonelli, Alessandra Agrestini, Alessandra Di Dio, Roberto Muzi e Salvatore Cosenza.
Com’è stata la risposta del pubblico? La cosa piace?
Complice il lockdown, le prime due edizioni del corso sono andate esaurite nel giro di 24 ore, superando ogni mia più rosea aspettativa. In questi giorni si sta tenendo la sesta edizione del corso, anch’essa sold out in pochi giorni. La cosa evidentemente incuriosisce molto e devo ammettere che i corsisti arrivano alla fine del percorso sempre entusiasti e soddisfatti.
Continuerete a proporre questo tipo di corso online?
Sicuramente sì, anzi contiamo di aumentare la proposta didattica. Ad esempio sulla scia del successo del corso qualche mese fa abbiamo lanciato il primo master online sull’abbinamento birra-cibo, un’iniziativa nuovissima nel suo genere che è stata accolta con grande interesse dall’ambiente.
Immagino che avrete stretto degli accordi per rendere possibile il corso? Mi riferisco in particolare alle protagoniste, le birre. Sono tutte birre craft?
Per il nostro corso di degustazione abbiamo stretto accordi con due importante aziende italiane. Le birre sono individuate in collaborazione con 1001Birre, ecommerce leader in Italia che è un perfetto partner in questa iniziativa. Le birre sono tutte artigianali: scegliamo solo birrifici indipendenti o che comunque non siano controllati dalle multinazionali del settore. Questo aspetto secondo me è importantissimo per offrire contenuti all’altezza delle aspettative. Il nostro secondo partner è invece VDGlass, un’azienda italiana che tra i suoi tanti ottimi prodotti realizza anche i calici da degustazione Crafty studiati appositamente per la birra, che i corsisti ricevono insieme alle birre.
Come vedi il futuro dei birrifici artigianali in Italia?
Nonostante il periodo che stiamo vivendo, sono ottimista. Spero che potremo metterci presto alle spalle questa emergenza sanitaria e tornare a vedere crescere il nostro settore come successo negli anni passati. L’impressione che ho avuto in questi mesi è che ci fosse tanto fermento ed entusiasmo: la pandemia ha rallentato o bloccato progetti di espansione e nuove idee, pronte a essere messe sul tavolo. Credo che i birrifici italiani si concentreranno sempre di più sul proprio territorio, con tap room e locali a marchio e cominceranno a sviluppare efficaci iniziative di turismo brassicolo. Credo che il post pandemia sarà duro per alcune aziende meno virtuose, ma in generale permetterà all’intero settore di ripartire alla grande.