Numero 47/2016
24 Novembre 2016
Da Eataly le birre che raccontano la propria storia
Eataly fin dalla sua apertura nel 2007 si pone l’obiettivo di provare a percorrere una nuova via nel sistema della distribuzione alimentare e della commercializzazione dei migliori prodotti artigianali. Il suo fondatore, Oscar Farinetti, vuole dimostrare che esiste la possibilità di offrire cibi di alta qualità a prezzi sostenibili comunicando, al tempo stesso, i criteri produttivi, il volto e la storia di tanti produttori che costituiscono il meglio dell’enogastronomia italiana. Incuriositi da questi principi abbiamo contattato Andrea Cantamessa, responsabile vini e birre di Eataly, per parlare di birra.
Il Dottor Cantamessa ci ha raccontato che inizialmente Eataly per la scelta delle birre da esporre nei propri scaffali ha seguito i consigli del fondatore del birrificio Baladin Teo Musso. “Oggi abbiamo tre grandi birroteche all’interno dei nostri punti vendita di Torino, Milano e Roma che propongono un’offerta ficcante per i nostri clienti, con una zona dedicata alle bottiglie e un’altra dedicata alle spine. Negli altri punti vendita l’offerta è leggermente ridotta, ma resta sugli alti standard qualitativi che ci siamo imposti. In ogni nostro punto vendita abbiamo deciso di affiancare ai mostri sacri della birra artigianale italiana proposte locali che riteniamo interessanti. Scegliamo le birre anche grazie all’aiuto delle maggiori guide di settore che consultiamo per scoprire quei produttori meno conosciuti ma che offrono birre di grande qualità. Ci interessano quei prodotti e quei produttori che siano costanti nella qualità della loro produzione e che stimolino la nostra curiosità e quella dei nostri clienti.
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Abbiamo affiancato ai prodotti artigianali anche alcune referenze industriali italiane per il semplice fatto che crediamo che l’integralismo non funzioni. Riteniamo che l’offerta che proponiamo sia corretta per una clientela internazionale come la nostra, infatti il 20-30% dei nostri clienti è straniero e dobbiamo proporre a questo tipo di clientela marchi che rappresentino l’italianità. Grazie alla nostra esperienza, abbiamo riscontrato una difficoltà a far apprezzare immediatamente ai neofiti birre molto particolari; quindi riteniamo stimolante proporre inizialmente birre più semplici e di facile beva.”
Uno dei principali obiettivi di Eataly è quello di abbattere la filiera in modo da poter proporre prodotti più buoni e genuini ad un prezzo equo per il consumatore. “È proprio in quest’ottica che privilegiamo il contatto diretto con i produttori, anche se ad oggi il mercato della birra artigianale non lo consente sempre. Per le referenze estere che proponiamo ai nostri clienti dobbiamo avvalerci di distributori che selezioniamo con cura.”
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La cura del prodotto ad Eataly inizia fin da subito. “Per offrire un prodotto sempre fresco ai nostri clienti ci avvaliamo per prima cosa di ordini centrali con consegne giornaliere. Le birre, soprattutto quelle non pastorizzate che risultano essere più delicate, vengono refrigerate in una cella a temperatura controllata. In questo modo le bottiglie restano per il minor tempo possibile sui nostri scaffali, che oltretutto sono posizionati in zone non troppo illuminate per non danneggiare i prodotti.”
“Nelle nostre tre grandi birroteche ci siamo impegnati a formare il personale per garantire al nostro cliente il miglior aiuto possibile nella scelta dei prodotti che offriamo. Durante l’orario di apertura di questi tre negozi è presente almeno un esperto di birra, mentre per tutti gli altri punti vendita abbiamo come obiettivo futuro di fornire lo stesso servizio. Mi piace ricordare che Giovedì 27 Ottobre 2016 nella nostra sede di Torino Lingotto abbiamo inaugurato la nostra nuova cantina che presenta oltre 5000 etichette di vini, uno spazio dedicato alle bollicine, 500 etichette di spirits e ovviamente una nuova zona dedicata alle birre con più di 11000 bottiglie a disposizione dei nostri clienti. La nostra cantina non è dedicata soltanto agli alcolici, infatti c’è uno spazio per la stagionatura di formaggi e salumi come Culatello e Castelmagno.”
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Chiosa finale sulla definizione di birra artigianale approvata dal nostro Parlamento. “Non siamo convinti che artigianale sia sempre sinonimo di alta qualità quindi ad oggi non pensiamo che in futuro proporremo soltanto referenze che rispettino la definizione. Al momento c’è una tendenza al biologico. Partire da prodotti biologici ci dà maggiori garanzie sulla qualità del prodotto finale. In definitiva ci piacciono quei prodotti che raccontano una storia e che siano di qualità elevata.”