Numero 45/2018
6 Novembre 2018
E’ nata Clelia di Casa Fogliani, la birra degli universitari!
In un paese come il nostro da sempre caratterizzato da un forte legame tra cultura gastronomica e territorio, spesso dietro un cibo, una bevanda o un semplice prodotto della terra si celano eccellenze, tradizioni e storia. E questa storia, rilanciata oggi da una birra, nasce nel cuore della Pianura Padana, a circa un chilometro dalla via Emilia, ad Alseno, dove sorge il complesso di Castelnuovo Fogliani, dimora storica appartenuta per cinque secoli alla famiglia Sforza Fogliani D’Aragona e oggi affidata in gestione per un rilancio a EDUCatt, l’Ente per il Diritto allo Studio dell’Università Cattolica che gestisce per conto dell’ateneo alcuni dei servizi rivolti agli studenti, tra cui un importante settore di ristorazione.
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Con la birra Clelia e il marchio Casa Fogliani, EDUCatt punta – a partire dalla valorizzazione del territorio e della preziosa Villa – a distribuire prodotti gastronomici di eccellenza con l’obiettivo di reinvestire le marginalità in borse di studio, sostegno economico e servizi, finalizzati ad accompagnare studenti bisognosi nel loro percorso di studi. Acquistando o consumando i prodotti di Casa Fogliani si contribuisce quindi da subito a un progetto ad alto valore sociale.
Angelo Giornelli, direttore generale di EDUCatt, in esclusiva al Giornale della Birra ci parla della nuova birra, a cui presto ne seguirà un’altra, e del progetto Casa Fogliani che vede appunto nella birra il prodotto di punta.
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Cos’è Casa Fogliani?
“Casa Fogliani è un’officina creativa nata per creare e diffondere valore a partire da Castelnuovo Fogliani, ma è soprattutto un nuovo marchio sulla base del quale abbiamo selezionato attentamente – o realizzato, come nel caso della birra – dei prodotti per promuovere un’iniziativa che ha una caratterizzazione universitaria e un obiettivo innanzitutto sociale. Infatti, la marginalità che raccogliamo con questo progetto va a sostenere degli studenti in condizioni di difficoltà: sosterremo degli studenti bisognosi, che diversamente non potrebbero neppure iscriversi all’università, accompagnandoli per tutto il loro percorso di studi con erogazioni economiche, accesso ai servizi di ristorazione, visite mediche ove necessario…. Cominciamo da subito. Iniziamo già quest’anno a promuovere questa iniziativa, che a ben vedere in realtà è qualcosa in più di una borsa di studio. Si tratta di un vero e proprio accompagnamento dello studente. Questa finalità ci permette contemporaneamente di sviluppare un discorso di promozione del territorio di Castelnuovo Fogliani e non solo: nella selezione di Casa Fogliani entrano salumi e formaggi del territorio dei Peveri e del Caseificio Contini ma anche riso del parco sud Milano delle Cascine Santa Marta, ad esempio. Ovviamente siamo partiti da lì anche perché abbiamo progressivamente scoperto un luogo, pressoché nascosto, con una capacità produttiva e una qualità molto alte“.
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A chi vi siete rivolti per la birra e come mai avete scelto Clelia come nome?
“Per la birra abbiamo selezionato un produttore, che è Argo di Lemignano di Collecchio perché dal punto di vista dei prodotti ci pareva potesse essere il partner con le caratteristiche ideali: abbiamo selezionato una Cream Ale che abbiamo chiamato Clelia, in omaggio al nome della duchessa di Castelnuovo Fogliani. Si tratta dell’ultima erede che nel 1925 donò la residenza di Castelnuovo alla Chiesa che poi, a sua volta, l’ha donata alla Cattolica per destinarla a Università delle religiose, come è stata fino al 1973. Il logo come si vede riproduce proprio una C e una F e poi la torre del XII secolo che domina tutto il territorio. Il bello è che nonostante la torre parliamo di una residenza signorile che costituisce un unicum nel territorio del ducato emiliano e lombardo – forse in tutto il nord Italia – e non di un castello”.
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Questa birra fa parte di un progetto molto più ampio. Ce lo spiega meglio?
“Il progetto, molto più esteso, consiste in breve nella valorizzazione dell’eccellenza a partire dal territorio, con una finalità sociale. La birra è stato il primo prodotto e continua a essere quello di punta che finalmente riusciamo a commercializzare e cercare di diffondere. E’ una Cream Ale, a bassa gradazione alcolica, facilmente bevibile tutto l’anno, particolarmente adatta gli universitari. Potremmo definirla la ‘birra degli universitari’; a quanto mi risulti è anche il primo prodotto di questo tipo effettivamente commercializzato in ambito universitario perché altre esperienze non sono uscite da un ambito sperimentale. Attualmente la distribuiamo a Milano, nei nostri Bar di Piacenza e alla Nuova Accademia di Belle Arti (Naba). L’8 novembre apriremo il negozio nel quale comprare i prodotti di Casa Fogliani che saranno poi disponibili anche online. Siamo partiti dalla birra e stiamo aggiungendo piano piano anche altri prodotti: riso, miele…sempre di altissima qualità. L’idea è di portarla anche nel nostro Bar del campus universitario di Roma ed eventualmente in locali che abbiano voglia di sposare il progetto, in maniera tale da mantenere un circuito virtuoso, ma non necessariamente solo universitario. La distribuiamo solo in bottiglia da 33cl”.
Arriveranno altre birre?
“Aggiungeremo a breve, sicuramente prima di Natale, un’ambrata”.
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Quanto è partita l’iniziativa?
“Siamo partiti a luglio. La residenza di Castelnuovo quest’estate ha aperto durante le domeniche per delle visite guidate e dei concerti. Abbiamo avuto una stagione abbastanza piena di eventi che ne hanno segnato un po’ la riapertura. E’ fantastica, parliamo di una residenza che ha 2.500 metri quadri di camere, un incantevole giardino all’italiana sullo stile – molto più piccolo – della Reggia di Caserta e un Bosco da sei ettari. Abbiamo ovviamente aperto il primo shop in loco e abbiamo appunto iniziato a distribuirla a luglio negli altri nostri bar e ristoranti dove si possono trovare dei piatti e dei panini, salumi e formaggi e ovviamente la birra che viene commercializzata ad un prezzo estremamente contenuto di 3,5 euro. In considerazione della finalità è un’offerta che definirei di tipo virtuoso, e del resto EDUCatt è una Fondazione senza scopo di lucro. L’idea è di ‘far andare’ in parallelo il luogo e il marchio. Partendo da un luogo di eccellenza, vogliamo far diventare Casa Fogliani un marchio di eccellenza. L’idea è di creare un marchio di qualità che possiamo utilizzare sia sul food ma anche su altro”.
Come sono i primi riscontri?
“I primi riscontri in ambito universitario sono stati ottimi. Il primo mese di test evidenzia, anche qui a Milano nel Ristorante utilizzato dai docenti e dagli ospiti, un gradimento molto alto sia per la birra sia per gli altri prodotti. Fino ad oggi a livello istituzionale il riscontro è stato positivo e dal punto di vista della distribuzione per quel poco che abbiamo fatto, avendo appena iniziato, devo dire che va bene. Le prime vendite a Castelnuovo, che rappresentano appunto una sorta di test, sono andate bene”.