Numero 43/2019
21 Ottobre 2019
Elisabeth Pierre: fondatrice di “Bierrissima” si racconta al pubblico italiano
Con questa intervista voglio presentarvi una donna della scena birraria francese ed internazionale: Elisabeth Pierre. Elisabeth ama definirsi un’esperta zitologa. Lei è sommelier di birre e formatrice professionista. Sono più di 25 anni che Elisabeth è attiva in questo settore: il suo obiettivo è la trasmissione della scienza della birra, nelle sue dimensioni culturali, tecniche, gustative e gastronomiche. La sua è una passione, un lavoro, un’esigenza di trasmettere delle conoscenze.
Siamo molto contenti di poter ospitare Elisabeth Pierre nella nostra rubrica “Le donne e la birra”: vediamo insieme cosa ci ha raccontato per il nostro Giornale.
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Elisabeth, lei ha una lunga esperienza nel mondo della birra: può dirci come è iniziato tutto?
Tutto è iniziato perché, negli anni ’90, il mondo della birra soffriva di un’immagine negativa, di una mancanza di sostegno da parte del pubblico. Al momento dell’arrivo della Legge Evin il contesto era quindi piuttosto negativo, e la filiera cercava una persona che migliorasse l’immagine della birra e le relazioni con i prescrittori. Avevo un’esperienza professionale in un settore agro-alimentare con problemi simili, quindi sono stata selezionata per questa posizione, all’interno della Federazione dei birrai della Francia.
Oltre alle azioni intraprese sui piani gastronomici, scientifici e mediatici, ho avuto la possibilità di incontrare alcune figure del mondo birrario, persone emblematiche che mi hanno dato molto e che hanno contribuito a sviluppare la mia passione per la birra e iniziare a lavorare con gli chef della gastronomia, per sensibilizzarli ai gusti delle birre. Fu l’inizio di questo movimento in Francia. E da allora non mi sono mai fermata!
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Quali sono i suoi progetti attuali? Come è nato il progetto “Bierrissima”? Quali sono gli obiettivi, i risultati ottenuti e le idee per il futuro?
Il progetto “Bierissima” è nato per contribuire allo sviluppo della conoscenza della birra tra professionisti e consumatori.
Bierissima si basa su 3 dinamiche:
– Formazione professionale: il mio primo lavoro era l’insegnamento. La trasmissione delle conoscenze è essenziale per me. Così ho creato l’Accademia “Bierissima” che offre formazione personalizzata e su misura ai detentori di progetti (birrerie, cantine, bar, ristoranti) o ai professionisti in attività. Lavoro anche per le università come l’Università di “La Rochelle”, l’Università del Vino di Suze la Rousse, Avignone … e per organizzazioni di formazione professionale per produttori di formaggio e enotecari.
– Animazione: corsi di degustazione che si svolgono su richiesta (privati e aziende) o durante dei festival (Aude à la Bière a Gruissan a marzo 2019 etc). I temi sono diversi: birre e ostriche, birre e salsicce, birre e verdure, birre e formaggi, birre e cioccolato.
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– I media. Scritti: con la rivista Bières & Mets, versione stampa e webmagazine. Radio: “La Brasse” trasmesso su Ground Control a Parigi.
Lei è autrice di molti libri a tema birra: può elencare alcuni titoli e parlarci di qualcuno in particolare?
Ho iniziato a scrivere di birra con la prima edizione della “Guide Hachette des Bières”, che funziona come la “Guide Hachette des Vins”, sono degustazioni alla cieca e le birre vengono assaggiate e valutate alla cieca secondo il mio protocollo di degustazione.
La terza edizione della “Guide Hachette des Bières” sarà rilasciata a settembre 2020 …
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Quest’anno ho scritto “La Piccola Enciclopedia della Birra”, che è appena stata pubblicata ed esce nelle librerie. Essa è un riassunto dei fondamenti della birra e degli stili di birra.
Anche “Birrologia, include la birra in 100 disegni e schemi” che è in Italia!
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Pensa che le donne abbiano bisogno di un supporto per accedere e attivare in questo settore?
Certo, le donne hanno bisogno di sostegno soprattutto per essere messe in evidenza in questo settore e per farsi conoscere.
Ecco perché ho creato il Circolo Bierissima, la cui missione è quella di unire le donne che lavorano nel settore della birra, birrai, enotecari, restauratrici, sommelier, produttrici di formaggi, baristi, etc.
È una rete per poter promuovere le loro iniziative, renderle più visibili e sviluppare scambi, aiuti reciproci e condivisione.
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Al fine di illustrare le nostre attività attraverso azioni comuni concrete, stiamo producendo birre “Bierissima” in modo collettivo.
Qual rapporto cha con l’Italia, di cosa abbiamo ancora bisogno per migliorare la situazione della birra artigianale?
Ho molta ammirazione per i produttori di birra italiani che hanno saputo prima evidenziare la loro “Italian Grape Ale”!!!
Trovo che i birrai italiani “osino”, come per esempio scommettere sulla ristorazione e sulla gastronomia.
Sono anche molto creativi nell’approccio alla birra e ai cocktail, ho visto in particolare a Milano questa tendenza, molto interessante.
Per maggior informazioni: www.bierrissima.com