Numero 40/2016

3 Ottobre 2016

Ersilia e Donatello: dall’homebrewing al Birrificio del Vulture

Ersilia e Donatello: dall’homebrewing al Birrificio del Vulture

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Nel nostro Paese è interessante notare come  i territori che sanno esprimere le eccellenze enologiche di lunga storia, siano anche il microcosmo ideale per la nascita delle più pregevoli birre artigianali.    Anche la Lucania, patria del celebre vino Aglianico, conferma tale evidenza: in questa antica terra a vocazione vitivinicola, infatti, trova sede il Birrificio del Vulture. Una piccola, ma intraprendente e creativa realtà artigianale,  che dedica la massima cura al prodotto in ogni sua fase, dalla scelta delle materie prime fino all’imbottigliamento, nonché alla degustazione ed al contatto diretto con il consumatore.

Oggi, in esclusiva per Giornale della Birra, vi proponiamo l’intervista a Ersilia e Donatello, fondatori del birrificio, che ci guidano nel cuore della produzione, alla scoperta delle proprie creazioni.

 

Ripercorriamo in dettaglio la genesi del vostro birrificio: prima la passione per l’homebrewing, poi una formazione pratica sul campo. Quali sono statigli stimoli e le difficoltà che vi hanno fatto crescere?

Esattamente! Il nostro percorso si è mosso primariamente seguendo la strada della passione, dapprima per tutto ciò riguardasse le produzioni artigianali, venendo così a conoscenza di tante realtà validissime nel settore brassicolo artigianale italiano, per poi passare ad approfondire il lato tecnico della passione, quindi l’homebrewing. Dall’homebrewing si è passati a brevissimi periodi di pratica in birrifici artigianali in Emilia Romagna, terra d’adozione della mastra birraia Ersilia. Gli stimoli possiamo dire di crearceli da soli, cercando sempre di metterci alla prova quotidianamente, senza  accontentarci mai di quello che produciamo, promettendoci sempre di poter fare meglio con l’esperienza, la passione e la ricerca. Stimolo è anche saper superare tutte le difficoltà che s’incontrano per strada.

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Molto interessante la vostra filosofia produttiva, che spazia attraverso una gamma di quattro birre. Quali sono le peculiarità delle vostre produzioni?

Al momento a dir la verità abbiamo una linea fissa di birre in fusti e bottiglie, che comprendono 5 tipologie più alcune chicche stagionali. La linea fissa comprende una GOLDEN ALE, una WEIZEN, una STOUT, una BLANCHE ed un’AMERICAN IPA.  Peculiarità? Prima di tutto lo stile deve piacere a noi e non andare dietro a mode/suggestioni momentanee, poi ci piace fare birre che rispecchino le caratteristiche degli stili dando una interpretazione nostra personale dello stile stesso. Ci piace quando assaggiamo nuove birre di altri produttori, poter leggere lo stile sull’etichetta, per sapere cosa aspettarci da una birra. Proprio quello che facciamo noi, sulle nostre bottiglie è sempre presente e ben visibile lo stile di ispirazione…

 

 Materie prime: come effettuate la selezione degli ingredienti per raggiungere l’eccellenza delle vostre creazioni? L’acqua, rigorosamente attinta da sorgenti locali, è la materia prima regina delle birre del Vulture?

Siamo nati ed ora viviamo nelle terre del Vulture, famose non solo per  i vigneti d’Aglianico, ma per le sue rinomate sorgenti. L’acqua per forza di cose è un nostro “prodotto tipico” e nostro punto di forza, oltre ovviamente alle altre materie prime, che selezioniamo con cura e passione.

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Il vostro birrificio, a differenza di molte altre realtà, privilegia la vendita diretta ed il contatto con il consumatore: riuscite in tal modo a cogliere ed interpretare le aspettative, le esigenze e le opinioni dei vostri clienti ed avere un feedback per la fase di produzione?

Non riusiamo ad immaginarci il Birrificio del Vulture senza vendita diretta. E’ un punto secondo noi di notevole importanza, soprattutto in un territorio piccolo come la nostra regione, dove la birra artigianale non ha ancora attecchito totalmente come in altre zone d’Italia. Siamo partiti col proposito di avere il contatto diretto con il consumatore finale per far capire l’enorme differenza fra produzioni industriali ed artigianali, per Affascinare il cliente, facendolo sentire a casa mentre sta bevendo le nostre birre al bancone, e nel frattempo nell’aria si sente odore di malto e luppolo e si sentono i rumori della produzione; Solo con il confronto diretto col cliente riusciremo a capire i nostri limiti e i nostri punti di forza, che ci consentiranno di fare un lavoro migliore.

 

L’esperienza maturata sul campo come imprenditori vi permette di analizzare il settore della birra artigianale italiana da un punto di osservazione privilegiato: come immaginate il futuro delle craft-beer made in Italy? Quali consigli dareste a dei giovani con il desiderio di avviare un progetto imprenditoriale simile al vostro?

Negli ultimi anni c’è stato un boom dei birrifici artigianali, persone che senza evidente passione hanno visto nella birra artigianale il business di uno dei pochi mercati in aumento… a volte pensiamo che ci debba essere una normale selezione naturale tra i birrifici che cercano di proporre qualità, e i birrifici che vogliono accaparrarsi una fetta di mercato con prodotti scadenti. Purtroppo non è così… In un paese in cui la birra artigianale è nella maggior parte dei casi una moda, e soprattutto in una regione in ancora non si conosce veramente la birra artigianale, la fa da padrone chi ha una rete commerciale efficiente, perché riesce a piazzare i suoi prodotti anche se di scarsa qualità… pensiamo che oggigiorno in queste situazioni, birrifici emergenti come noi debbano dare molto valore alla vendita diretta, ai brewpub, al contatto con il cliente, proprio per avere una base economica con cui sostenersi…

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Ai giovani che vogliono seguire le nostre orme e le orme di tanti altri birrifici, vogliamo semplicemente dire di essere preparati a fare tanti sacrifici e soprattutto di essere preparati a studiare costantemente, a mettersi sempre in discussione e a trovare sempre il confronto con altre persone, perche così si cresce e si migliora sempre e costantemente… Mai accontentarsi!!

 

Maggiori informazioni sul Birrificio del Vulture e sulle birre sono disponibili sul sito web aziendale www.birrificiodelvulture.it  e sulla pagina facebook che è quotidianamente aggiornata.

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!