Numero 04/2020
21 Gennaio 2020
Fabbrica della Birra Perugia: una realtà che attarversa i secoli
La realtà di Fabbrica della Birra Perugia, un birrificio moderno e all’avanguardia che affonda però le sue radici nella tradizione; la prima pietra miliare di questa realtà è stata infatti posta nel lontano 1875 ed è quindi uno dei primissimi birrifici sorti in territorio italiano.
E dai primi anni 2000 che però avviene la vera rinascita del birrificio da parte di un gruppo di amici, amanti della birra e desiderosi di donare alla città di Perugia un prestigioso birrificio adeguato alle nuove esigenze produttive.
Abbiamo intervistato per voi Antonio Boco, socio e responsabile della comunicazione.
.
.
Come è nata l’idea di aprire il vostro microbirrificio e in che anno si è concretizzata?
In realtà, prima di tutto, abbiamo voluto riportare alla luce un pezzo di storia incredibile, caduto nel dimenticatoio ma di grande fascino. La Fabbrica Birra Perugia nasce nel 1875 ed è uno delle prime aziende italiane del genere. Solo l’acquisizione da parte di Peroni nel 1927 interrompe questa favola e noi avevamo una voglia matta di riallacciare i fili della storia. Dopo anni di studi, progetti e ricerche, abbiamo aperto il nostro microbirrificio nel 2013.
Avete incontrato qualche difficoltà che vi ha fatto ipotizzare di abbandonare il progetto di apertura?
Le difficoltà sono arrivate soprattutto prima di partire, durante la fase di progettazione. Avevamo poca esperienza e risorse limitate, per non dire delle difficoltà burocratiche. Anche gli inizi dell’attività sono stati complicati ma il nostro progetto non è mai stato in discussione.
.
.
Quali sono le vostre birre di punta e le più apprezzate dai vostri clienti?
La nostra prima birra è stata la Golden Ala. Volevamo qualcosa che intercettasse i gusti di un pubblico ampio, che fosse capace di strappare bevitori all’industria e avvicinasse al mondo artigianale; inoltre volevamo qualcosa che esprimesse la nostra idea stilistica, incentrata su bevibilità e finezza. In senso assoluto, tuttavia, la nostra birra simbolo è la Calibro 7, APA dal carattere gioioso e giocoso che unisce gusto, irriverenza e spensieratezza.
Avete in mente qualche progetto/evento particolare che intendete sviluppare nel 2020?
A fine febbraio abbiamo un bel progetto in Inghilterra ma ancora non possiamo svelare l ‘entità. Per noi la Gran Bretagna è sempre stata un riferimento, dunque lo consideriamo un traguardo davvero prestigioso.
.
.
Ritenete che la partecipazione a fiere ed eventi abbia un grande ritorno per la vostra realtà? A quante fiere/eventi partecipate circa all’anno?
Partecipare a fiere ed eventi è importante, specie per piccole realtà come la nostra che non ha molti altri mezzi per farsi conoscere. Tuttavia il nostro primo obiettivo è rivolto alla produzione e lasciare il birrificio troppo spesso è un bel problema. Insomma, cerchiamo di partecipare alle fiere e gli eventi più significativi senza distogliere l’attenzione dalla quotidianità del lavoro. Prima di tutto una birra sempre più buona, il resto è secondario…
Secondo quali criteri selezionate le materie prime che utilizzate? Il fatto che un prodotto sia coltivato in Italia (ad es. orzo italiano) può essere un plus per voi?
Uno dei nostri motti è: “prima la materia prima”. Significa che per le nostre birre scegliamo ed esigiamo il meglio. Se questo si trova sotto casa bene (come nel caso del frumento che impieghiamo, proveniente da un vecchio mulino ad acqua che dista poche centinaia di metri dal birrificio), altrimenti lo andiamo a prendere in qualsiasi parte del mondo si trovi.