16 Novembre 2015
Il birrificio artigianale nel cuore delle Langhe: intervista al Cita Biunda!
Parlare della birra Made in Langhe, terra d’eccellenza per le produzioni enologiche del Piemonte, potrebbe sembrare ai più un eufemismo. Invece, anche e soprattutto per me, enologo albese vocato al Barolo, ma appassionato di birra, il Cita Biunda di Neive è da tempo un punto di riferimento in cui degustare ottime birre artigianali.
Il birrificio, nato nel 2007, ha sede in una tipica frazione, detta Bricco (che in dialetto locale significa cima di una collina scoscesa), abbarbicato appunto alla sommità di alcuni tornanti immersi nei vigneti di uva Nebbiolo e più precisamente in un edificio adibito in passato a scuola elementare, che mantiene tutt’oggi un fascino davvero particolare.
giornaledellabirra.it ha intervistato in esclusiva Marco Marengo, contitolare e mastro birraio:
Cita Biunda è un microbirrifico artigianale che si caratterizza fortemente per il legame con il territorio: già il nome, che evoca il dialetto piemontese, è significativo in tal senso. Come si realizza e come si riconosce l’influenza del territorio nelle vostre produzioni?
Sin dai primi anni ho cercato il legame con il territorio intersecando i processi produttivi di birra e vino, poi attraverso le materie prime: alcune nostre birre fermentano con lieviti da spumante per esempio. Poi l’utilizzo dei cereali speciali locali, forniti dal Molino Sobrino di La Morra.
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Le vostre birre: amplissima gamma, tutte ispirate alle scuole belga ed anglosassone. Quali gli elementi su cui si basa la qualità? Quale l’origine ed il metodo di selezione delle materie prime?
La qualità e la costanza nella produzione si raggiungono attraverso lo studio e l’esperienza, ormai fare birre è la mia professione da una quindicina d’anni, quindi ho avuto tempo e modo di sbagliare e capire dagli errori. Le materie prime arrivano da ogni parte del mondo da fornitori con esperienza pluriennale che mi mandano analisi aggiornate prima di ogni acquisto. I paesi che hanno una storia brassicola importante attualmente hanno una marcia in più sia sui malti che sui luppoli, la l’Italia in pochi anni colmerà il gap.
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Cita Biunda è birrificio artigianale, ma anche un ottimo locale di ristorazione, che offre la possibilità di visite all’impianto produttivo ed organizza eventi di formazione e divulgazione della cultura birraria: quanto ha influito questo rapporto privilegiato con il pubblico nel processo di sviluppo e miglioramento del vostro progetto?
E’ indispensabile. Per ciò che mi riguarda non sarei stato in grado di aprire un birrificio senza un locale annesso: fare birra e poi avere il riscontro immediato della clientela (ho fatto 7 anni dietro al bancone) soprattutto in anni in cui i birrifici erano pochi (quando abbiamo aperto eravamo 100, ora sono 1000) e in un territorio fortemente caratterizzato dalla vite, ti fa capire subito se la tua linea è apprezzata e porre delle correttive in caso di necessità.
Progetti per il futuro?
Abbiamo appena aperto un secondo locale ad Alba, la nostra città d’origine. Il prossimo anno sarà completamente dedicato a questo e ad un progetto di filiera con la CIA (Confederazione italiana agricoltori).
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Infine, qual è il punto di vista del Cita Biunda sul futuro della birra artigianale italiana?
Penso che il livello qualitativo si sia decisamente alzato negli ultimi anni. Il numero di birrifici però è esploso rispetto al mercato, quindi oggi la competizione è dura anche facendo ottimi prodotti. Il problema è che tanti hanno aperto con impianti di grosse dimensioni cercando di attaccare il mercato su larga scala. Ho paura che questo porti ad un periodo di guerra dei prezzi che spero non si rifletta sulla qualità delle produzioni. Bisognerebbe guardare un po’ più tutti al territorio per poi allargarsi, non fare il contrario.
Maggiori informazioni sulle birre e sul mondo del Cità Biunda sul sito aziendale www.birrificiocitabiunda.it