Numero 48/2018

29 Novembre 2018

La Birrofila compie due anni! A Milano tutto pronto per la festa!

La Birrofila compie due anni! A Milano tutto pronto per la festa!

Condividi, stampa o traduci: X

 

Franco e Davide alla produzione e Marcello e Marco al locale! Sono loro i ‘fantastici 4’ de La Birrofila, birrificio nato nel 2016 che il primo dicembre festeggerà ai due anni di vita del brewpub con una grande festa nel locale in Via Sant’Ampellio 14 a Milano.

Mentre Franco Cicoira a Davide Verrando si occupano della produzione a Bernareggio, Marcello Saltarelli e Marco Biraghi accolgono i clienti facendoli sentire subito a casa e indirizzandoli in maniera precisa e competente tra le varie birre.

La Birrofila nasce proprio dall’incontro tra i quattro. Tutto è iniziato dalla volontà di Davide di mettersi in proprio e dalla decisione di seguire il corso Dieffe per birraio artigiano a Padova, dove ha conosciuto Franco. Poi tramite amici comuni c’è stato l’incontro con Marco e Marcello (Ex del Lambrate) e l’avvio della produzione su un impianto da 500 litri (ex Birrificio Hibu).

Attualmente al Brewpub si possono trovare una blond Ale (PRIMA), una Ipa (ULAHOP), una WEISS (GRAZ), una stout (LAST OUT), una Rauch (MB4810) con aghi di abete rosso, fatta in collaborazione con i ragazzi di WAR per il recente Milano Montagna Festival, e una bitter (BITTER END).

Marco e Marcello raccontano in esclusiva al Giornale della Birra cosa aspetta tutti i clienti e amici che il primo dicembre andranno a trovarli.

.

.

 

Come sarà organizzata la festa?

MARCO: “Faremo una cosa goliardica. Sarà appunto una serata di festa. Innanzitutto vogliamo aprire a metà pomeriggio alle 16 perché abbiamo visto che dalle 16 alle 18, ossia l’orario normale di apertura, anche le famiglie con bambini riescono a passare dato che poi fare la serata vera e propria per loro diventa complicato e soprattutto così i nostri colleghi degli altri locali possono venire. Prepareremo dei piatti particolari, cucinati anche con le nostre birre. Parliamo anche di piatti caldi. La serata inizierà tranquillamente e poi sarà un crescendo. Ad un certo orario inizierà un live e poi prenderà il via una jam session, chi vuole può portare il suo strumento, o lo troverà qui, e potrà suonare”.

DAVIDE: “Presenteremo anche la birra di Natale. Si chiama Grinch. E’ una birra in stile ‘Noel’ belga, ambrata. E’ aromatizzata con diversi ingredienti tra cui liquirizia, purea di datteri e miele millefiori”.

 

.

.

 

Siete soddisfatti di questi due anni?

MARCELLO: “Siamo soddisfatti, ma ovviamente non siamo arrivati. Essendo in una zona poco frequentata c’è tanto lavoro da fare. La risposta comunque c’è e siamo contenti anche di quello. Piano piano si cresce”.

MARCO: “Noi siamo ‘giovincelli’ ma devo dire che tutte le altre volte che abbiamo fatto delle feste sono andate molto bene. Non parlo solo di incassi, ma proprio di divertimento. Tutti si sono divertiti e ci hanno fatto i complimenti. L’inaugurazione due anni fa, ad esempio, è stata un successo. Poi, comunque, il locale e il bar su strada vivono anche di queste cose. Inoltre, non siamo in una zona centralissima di Milano, della grande movida, e al contrario quello che facciamo ci da grande soddisfazione. Chi viene da noi è perchè si è affezionato vuoi per le birre o vuoi per l’ambiente. Il fatto che poi qui in zona non siamo da soli e ci sono altri locali è abbastanza positivo. In Italia non c’è questa cultura centenaria della birra ma capita spesso che chi arriva in zona si beve la birra da noi per poi spostarsi. C’è quindi questa cosa del vecchio ‘pub crawling’ all’inglese. I rapporti con gli altri locali sono ottimi”.

 

.

.

 

Come è cambiata la vostra clientela?

MARCO: “Noi già arrivavamo dal mondo della birra artigianale e il primo mese abbiamo avuto un sacco di amici che passavano da qua. Ma loro ovviamente non erano la nostra clientela, che invece si è creata nel corso del tempo. La maggior parte sono clienti fissi”.

MARCELLO: “Tanti clienti li conosciamo e li chiamiamo per nome. Poi, ovviamente arrivano anche clienti nuovi che non sono mai passati da noi, grazie al passaparola. Magari la cultura birraria della clientela non è altissima, ma noi ci lavoriamo sopra. Lavoriamo proprio sul quartiere e sulle persone che vivono qui”.

 

.

.

 

In cosa vi differenziate rispetto agli altri locali?

MARCO: “Il nostro pub non nasce per distribuire un marchio che già c’è. Siamo nati ovviamente con la passione della produzione, ma contemporaneamente è nato anche con il pub quindi anche culturalmente non lo abbiamo costruito come spesso si realizzano dei locali con delle idee commerciali prefissate. Il pub deve essere un luogo dove un cliente viene e chiacchiera. Un sacco di amici e coppie si sono conosciuti qui”.

MARCELLO: “Per noi un brewpub è questo. E’ casa tua; vieni e ti senti a casa. Si creano bellissime serate con tutti seduti insieme qui al bancone. Si gioca, si chiacchiera e ovviamente si beve birra”.

 

.

.

 

Come mai avete scelto come nome la Birrofila?

MARCO: “All’inizio abbiamo avuto delle difficoltà per scegliere il nome, ma Birrofila ha dei riferimenti proprio a quanto diceva Marcello. In Italia, se ci pensi, non è che in passato non ci fosse il concetto del pub. In Inghilterra la Public House era il posto dove stare per non rimanere a casa, mentre in Italia prima c’era la bocciofila ma in realtà, le bocce – come le carte – erano solo una scusa per andare in un posto dove stare con gli amici. Questa cosa si è persa e a Milano posti così non esistono più. Con il nome abbiamo voluto richiamare questo fatto: Birrofila”.

MARCELLO: “Ci piacevano questi concetti: Birra, Bocciofila – una cosa ‘nuova’ e una cosa ‘vecchia’ – e quindi Birrofila”.

 

Maggiori informazioni alla pagina Facebook ufficiale!

 

Condividi, stampa o traduci: X