Numero 31/2021

4 Agosto 2021

O’Hara’s: un sorso della vera birra irlandese ora anche in Italia

O’Hara’s: un sorso della vera birra irlandese ora anche in Italia

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La produzione di birra in Irlanda ha una storia antica, che, come i diversi stili di birra, si è evoluta nel tempo.  All’inizio del XIX secolo c’erano più di 200 birrifici in Irlanda, più di 50 solo a Dublino. La città di Carlow vantava non meno di 8 birrifici. Sfortunatamente l’Irlanda ha avuto un costante declino della sua produzione di birra locale che con l’arrivo delle grandi industrie rimane dominata da un piccolo numero di grandi proprietà internazionali. Mentre la prestigiosa reputazione dell’Irlanda per la produzione di birre di qualità continuava a diminuire, in Gran Bretagna e negli Stati Uniti era iniziato un revival della produzione di birra artigianale e l’Irlanda ha cercato di seguire l’esempio. Oggi in Irlanda si contano 72 microbirrifici attivi. Anche i consumatori stanno diventando più numerosi e avventurosi che mai. Così i pub e i negozi stanno facendo la loro parte e molti ora hanno una vasta gamma di birre artigianali irlandesi per soddisfare la domanda sempre più crescente.

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Così, sull’onda della rinascita, nel 1996 la famiglia O’Hara’s fondò il birrificio Carlow Brewing Company, uno tra i primi birrifici artigianali, pioniere nel mondo craft beer irlandese. Situato nella “Barrow Valley”, nel cuore dell’Irlanda, famosa per le coltivazioni di orzo e luppolo, il birrificio vanta l’utilizzo di solo malto d’orzo locale nella produzione delle sue birre. La tradizione e la creatività sono elementi essenziali che distinguono l’impegno della famiglia O’Hara’s. Le loro birre, infatti, hanno conquistato molti mercati tra cui anche quello italiano, grazie al loro gusto intenso e unico.

Ringraziamo il birrificio Carlow Brewing Company per la loro disponibilità e vi invitiamo a leggere la nostra intervista.

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Quali sono i punti di forza dell’azienda O’Hara’s che le hanno permesso di crescere esponenzialmente in questi venti anni di attività?

Quest’anno segna 25 anni di O’Hara’s! È stata la passione per la birra migliore e per i gusti speciali che ci ha permesso di crescere e adattarci nel corso degli anni. Il consumatore ora vuole birre superiori e nuovi gusti da sperimentare, quindi siamo cresciuti con questa tendenza globale.

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Può descrivere il rapporto di Carlow Brewing Co con l’Italia? Quali prodotti possiamo trovare sul mercato italiano e dove?

Abbiamo un forte rapporto con il mercato italiano e amiamo visitarlo quando possibile (la crescita delle birre artigianali e speciali ha permesso ad O’Hara’s di crescere sul mercato nel corso degli anni) e siamo conosciuti soprattutto per la nostra Irish stout, disponibile in bottiglia e fusto e da poco anche nel pratico formato lattina nitro. Abbiamo anche una nuova gamma di IPA sempre in lattina da 33cl, quindi abbiamo una vasta gamma di birre, che possono soddisfare i gusti più svariati. In Italia abbiamo un accordo di importazione in esclusiva con Brewrise SRL.

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Quali sono le caratteristiche più importanti che differenziano i vostri prodotti dagli altri sul nostro mercato?

Siamo ancor oggi un birrificio a conduzione familiare: quando la gente pensa alla birra irlandese molti conoscono le grandi marche, ma non tutti conoscono le piccole realtà artigianali che stanno fiorendo in Irlanda. Per produrre le nostre birre utilizziamo solo il miglior malto locale e l’acqua – e selezioniamo, in base al tipo di birra, i migliori luppoli.

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Quali cambiamenti ha portato la pandemia e la separazione del Regno Unito dall’UE nelle relazioni commerciali e quali soluzioni sono state messe in atto?

Sicuramente in questo periodo è diventato più difficile gestire gli aspetti logistici: le tempistiche si sono allungate ed è aumentata la burocrazia per lo scambio di merci che transitano dal Regno Unito, per questo pianificato nuove rotte, più agevoli.

 

 

 

 

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Lina Zadorojneac
Info autore

Lina Zadorojneac

Nata in Moldavia, mi sono trasferita definitivamente in Italia per amore nel 2008. Nel 2010 e 2012 sono arrivati i miei due figli, le gioie della mia vita: in questi anni ho progressivamente scoperto questo paese, di cui mi sono perdutamente infatuata. Da subito il cibo italiano mi ha conquistato con le sue svariate sfaccettature, ho scoperto e continuo a scoprire ricette e sapori prima totalmente sconosciuti. Questo mi ha portato a cambiare anche il modo di pensare: il cibo non è solo una necessità, ma un piacere da condividere con la mia famiglia e gli amici. Laureata in giurisprudenza, diritto internazionale e amministrazione pubblica, un master in scienze politiche, oggi mi sono di nuovo messa in gioco e sono al secondo e ultimo anno del corso ITS Gastronomo a Torino, corso ricco di materie interessanti e con numerosi incontri con aziende produttrici del territorio e professionisti del settore. Il corso ha come obiettivo la formazione di una nuova figura sul mercato di oggi: il tecnico superiore per il controllo, la valorizzazione e il marketing delle produzioni agrarie e agro-alimentari. Così ho iniziato a scrivere per il Giornale della Birra, occasione stimolante per far crescere la mia professionalità.