Numero 45/2021

9 Novembre 2021

Toptà: eccellenza artigiana, tra amicizia ed homebrewing

Toptà: eccellenza artigiana, tra amicizia ed homebrewing

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I lettori di Giornale della Birra sono affezionati ai nostri tour alla scoperta delle eccellenze artigianali italiane: oggi ci troviamo a Lucca, più precisamente a Montecarlo, in visita al Birrificio Toptà.

 

Le birre nascono da un filo conduttore che unisce due amici, la passione per l’homebrewing e la passione di far diventare il sogno una realtà professionale: elementi che hanno accomunato molte delle storie dei microbirrifici italiani e che rappresentano, quasi sempre, la base su cui si costruisce la qualità delle ricette e il rapporto sincero e diretto con il consumatore.

Oggi siamo in compagni di Nicola Pellicciotti (commerciale) e Luca Baldaccini (birraio) , che ci guidano in visita all’impianto di produzione ed alla degustazione delle birre.

 

 

Luca, esperienza da homebrewers e poi il grande salto: quale è stato il percorso di crescita compiuto dal Birrificio Toptà dal 2016 ad oggi?

Si come tanti ho cominciato come homebrewer, il primo kit mi è stato regalato nel 2012, poi la passione e qualche piccolo risultato ci ha portato a fare il grande salto. In questo percorso di crescita sono stati fondamentali alcuni personaggi del mondo della birra artigianale che ci hanno aiutato, consigliato pur essendo possibili futuri “concorrenti”, è un bel mondo per quello che riguarda la nostra esperienza. A marzo 2016 la prima cotta, quella che non si scorda mai. All’inizio avevamo una cantina con due fermentatori da 6 HL. e ci sembravano un’infinità, poi ogni anno abbiamo raddoppiato la cantina fino ad arrivare ad oggi con una capacità di 60 HL.

 

 Come è strutturato il vostro impianto produttivo?

L’impianto è da 3HL a tre tini, che ci permette di fare doppia cotta in contemporanea, quindi 6 Hl in circa 10 ore di lavoro.

 

 

La vostra gamma di birre si compone di sei referenze: quale è il vostro marchio di fabbrica? Selezione materie prime, stili di ispirazione e tratti comuni?

Abbiamo 6 referenze fisse, “Rotta” Golden Ale, “Presa” Pale Ale, “Gola” American I.P.A., “Pepe” Blanche al pepe rosa, “Pausa” Irish Stout, “Onda” Session I.P.A. e una stagionale “Speciale” Winter Ale. Sono di ispirazione anglo-americana e accomunate dalla facilità di bevuta, perché è così che noi intendiamo la birra, deve avere un buon profilo aromatico un buon gusto ma non deve stancare.

 

 

Nicola, il vostro birrificio guarda ad un pubblico locale ed ha una distribuzione concentrata  nell’area della vostra provincia: come riuscite a conquistare il vostro consumatore? Quanto è importante per voi anche la vendita on-line?

Si al momento la distribuzione è concentrata a livello locale, penso che il modo per conquistare il consumatore sia il rapporto diretto con i clienti, quello che deve differenziare un artigiano dall’industria, il rapporto umano. Produciamo anche per conto terzi: Beerfirm e alcuni nostri clienti che si producono birre personalizzate. Abbiamo anche un e-commerce che è stato messo on-line nel 2020, che al momento non sta fruttano molto anche perché avrebbe bisogno di investimenti per farlo funzionare bene, ma crediamo che ora dobbiamo concentrarci sulla crescita off-line e rafforzare la nostra presenza sul territorio, sicuramente quando saremo più affermati sarà utile anche quello.

 

Quali i progetti futuri e come immaginate la scena produttiva delle birre craft nel prossimo futuro?

Sicuramente i prossimi obbiettivi sono, in primis lavorare sul miglioramento delle ricette per andare a limare i dettagli, poi migliorare le attrezzature per il confezionamento in modo dare un prodotto sempre migliore, ampliare la cantina per cominciare ad uscire dalla provincia. Entro dicembre faremo uscire una nuova birra, una Double I.P.A.. Non abbiamo progetti faraonici, cerchiamo di crescere del nostro passo mantenendo sempre al centro del progetto la qualità della birra e la soddisfazione del cliente.                                                         Sinceramente in questo periodo di incertezza non sapremo come potrà essere la futura scena craft, crediamo e speriamo, anche perché e la strada che abbiamo intrapreso, che si rafforzi ancora di più un commercio di zona.

Maggiori informazioni e possibilità di acquisto delle birre on-line: www.topta.net

 

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!