Numero 22/2018
29 Maggio 2018
Tra la sala cotta ed il bancone del pub: la filosofia del Birrificio Bradipongo
Il Veneto, terra straordinaria della cultura enogastronomica nazionale, è anche la culla in cui sono nati, in tempi più o meno recenti, importanti birrifici e brewpub. Tra questi, una realtà degna di attenzione è il Birrificio Bradipongono che, dal 2012 ad oggi, in un continuo crescendo di successo di pubblico e riconoscimenti nazionali e d’oltreconfine, soddisfa la sete e di una sempre più ampia platea di birrofili.
Il Birrificio Bradipongo è a tutti gli effetti un brewpub, che ha trovato ispirazione dall’estro brassicolo e dall’animo imprenditoriale di un team affiatato ed appassionato, che oggi ci ha accolto in visita al birrificio. Dalle prime cotte ad oggi l’azienda ha perseguito una costante propensione alla innovazione ed alla sperimentazione, anche grazie al confronto diretto con il pubblico degli avventori del pub del locale, che ha permesso una evoluzione significativa di messa a punto delle ricette.
Una dinamica, intraprendente e creativa realtà artigianale, che oggi, in esclusiva, Giornale della Birra, vi porta a conoscere nella sede di San Martino di Colle Umberto. A presentarci il birrificio è Anna Liessi, titolare insieme al socio e birraio Andrea Liessi.
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Anna, ripercorriamo in dettaglio la genesi del birrificio: quali stimoli hanno trasformato il progetto in realtà?
Andrea ed io, oltre che cugini, siamo accomunati dagli studi universitari in Scienze e Tecnologie Alimentari, nel corso dei quali abbiamo studiato la tecnologia di produzione della birra scoprendo che si trattava del settore che ci appassionava maggiormente. Alla fine del 2010 Andrea lavorava già da una decina d’anni come birraio, e sentiva il bisogno di uno spazio in cui poter esprimere liberamente la propria creatività. Quasi per caso, chiacchierando davanti ad un caffè, abbiamo capito che forse unire le forze ci poteva permettere di concretizzare il nostro sogno, e così è iniziato il progetto che ci ha portati all’apertura del birrificio nel marzo 2012!
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Molto interessante la vostra filosofia produttiva, che spazia attraverso una gamma di birre ampia e diversificata. Quali sono le peculiarità e gli elementi distintivi delle produzioni?
Ciò che fin dall’inizio ci ha guidati è stato senza dubbio il fare le birre che ci piace bere: scegliere lo stile di riferimento, studiarne le caratteristiche, riprodurlo secondo le linee guida ma mettendoci sempre la nostra impronta. L’intento è di fare birre di buona bevibilità, in cui gli ingredienti si fondano in modo armonico, e che comunichino a chi le degusta un po’ di quello che siamo.
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Materie prime: come effettuate la selezione degli ingredienti per raggiungere l’eccellenza delle birre?
La grande attenzione nella selezione delle materie prime è fondamentale per garantire l’elevata qualità del prodotto finito. La nostra preferenza è per fornitori che garantiscano materie prime di elevata qualità, ma anche caratteristiche costanti nel tempo, e correttezza nella conservazione. Spesso scegliamo malti e luppoli provenienti dal Paese di origine dello stile birrario che andiamo a realizzare, in genere più adatti alla tecnica brassicola che si va ad utilizzare.
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Il vostro birrificio, a differenza di molte altre realtà, privilegia il rapporto diretto con il consumatore attraverso il vostro pub. Come il feedback dei consumatori ha permesso l’evoluzione delle vostre ricette?
Sicuramente il feedback diretto è importante per capire quali siano e come si evolvano i gusti dei consumatori, e ci aiuta a capire se ci muoviamo nella giusta direzione quando modifichiamo una ricetta per cercare di migliorarla. Altrettanto importante è il feedback che ci arriva dai locali che riforniamo, che essendo presenti in tutta Italia dà ovviamente un’immagine più ampia. Ci fa anche molto piacere vedere come nel nostro piccolo siamo riusciti a stimolare la curiosità di chi frequenta il nostro locale: chi magari 6 anni fa chiedeva “una birra”, ora controlla se ci sono novità in spina, sente le sfumature tra i diversi lotti della stessa birra, si intrattiene con noi in lunghe chiacchierate su materie prime e tecnologie di produzione.
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L’esperienza maturata sul campo come imprenditore ti permette di analizzare il settore della birra artigianale italiana da un punto di osservazione privilegiato: come immaginate il futuro delle craft-beer made in Italy? Quale l’interesse da parte degli stranieri, considerati anche i riconoscimenti internazionali attribuiti alle vostre birre?
La vera e propria “esplosione” del fenomeno craft-beer made in Italy ha portato ad una coesistenza di un migliaio di produttori (birrifici e beer-firm) a livello nazionale. Probabilmente ciò a cui si andrà incontro sarà un ulteriore aumento del livello qualitativo medio, con un consumatore sempre più attento che premierà con la propria preferenza chi si impegna per garantire sempre ottimi prodotti. I riconoscimenti che abbiamo ottenuto recentemente (Brussels Beer Challenge, Guida alle Birre d’Italia di Slowfood) sono importanti, ci permettono di farci in qualche modo “notare” visto il gran numero di produttori, e ci aiutano ad entrare nel mercato nazionale attraverso i nostri partner per la distribuzione. All’estero il made in Italy è sempre molto richiesto, al momento stiamo iniziando a muovere i primi passi anche in questa direzione.
Maggiori informazioni sul Birrificio Bradipongo e possibilità di acquisto delle birre on-line al link: www.birrificiobradipongo.it