Numero 49/2018
4 Dicembre 2018
Un sogno che diventa realtà…dall’homebrewer Luciano Galea alla Beerfirm CIVICOquattro2
Luciano è un appassionato homebrewer piemontese che sta coronando un sogno. Ha mosso i primi passi facendo la gavetta tra le mura domestiche partendo come molti dai kit luppolati, passando attraverso la tecnica degli estratti che poi lo ha traghettato al classico e completo All Grain. Ma non solo, è anche uno dei nostri colleghi di redazione: Giornale della Birra per lui è stato ed è un’esperienza importante, così come Luciano rappresenta per tutto il team di autori un punto di riferimento insostituibile.
Alla prima occasione ha colto la palla al balzo aprendo la beerfirm “CIVICOquattro2” con sede a La Loggia e stabilimento di produzione a Giaveno presso il Birrificio Gravità zero. Oggi è lui ad essere l’intervistato ed a raccontarci la sua esperienza nel campo della produzione.
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Partiamo dall’inizio per rompere il ghiaccio. Raccontaci un pò chi sei e la tua storia
Eccomi, ciao! Ci tengo a precisare che l’attività si chiama Casa della birra – CIVICOquattro2 (scritto proprio così). I miei primi passi risalgono a qualche anno fa. Come tanti mi sono approcciato al mondo delle birre artigianali da homebrewer partendo dalle classiche latte di kit luppolato. Andando avanti col tempo mi sono tuffato nei libri ed ho cercato di saperne sempre di più informandomi di continuo…ho svolto qualche corso privato che mi ha aiutato molto e passo dopo passo sono andato avanti. Sono comunque dell’idea che c’è sempre tanto da imparare e non si finirà mai. Ringrazierò sempre l’amico Vittorio che mi ha preso per mano insegnandomi davvero tanto.
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Dove e come trovi il tempo per coniugare, lavoro, famiglia, passione…birra?
Bella domanda perché mi sto rendendo conto che le classiche 24 ore non bastano più in una giornata. La birra mi porta via tempo ma facendo il tutto con passione non pesa, anzi! Mi da la forza necessaria per svolgere tutte le altre cose. La famiglia invece è al mio fianco in questa grandissima avventura.
Le tue birre hanno sempre un nome che si richiama al mondo della musica. Come mai?
Esatto. Perché anche la musica è una mia passione. Da ragazzo avevo formato una band ed è stato proprio in quel periodo che ho iniziato a bere le prime bionde o rosse che dir si voglia. Quanti ricordi. Detto questo mi piace l’idea che queste due mie passioni continuino a camminare a braccetto tra loro.
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Se c’è, quale è la storia brassicola nel torinese. Ci sono homebrewers che si rivolgono a te vista la tua esperienza?
Nel Torinese a dire la verità non ne conosco molti, diciamo che comunque con tutti c’è sempre uno scambio di opinioni e di idee, questo è il bello di questo mondo. Conosco homebrewers che mi chiedono informazioni e io stesso mi rivolgo a loro. Idem con i mastri birrai. Per me la parola umiltà è importante e viene prima di tutto. Come detto prima c’è sempre da imparare e spero ovviamente che nel mio piccolo anche i miei suggerimenti possano contribuire alla crescita di altri homebrewers.
Che tipo di impianto utilizzi? Classico, o sei anche tu un fan dei sistemi salva spazio AIO?
Ovviamente in birrificio si lavora su un impianto differente da quello di casa. Per motivi dove abito ho un AIO da 50 litri con il quale faccio le cotte pilota, poi decido se produrle in birrificio. Sinceramente però il tre tini ha più fascino, lo fai a tua immagine e somiglianza quindi lo preferisco tra i due.
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Hai un cavallo di battaglia?
Il mio cavallo di battaglia si chiama “ToTo” ed è una blonde Ale che io definisco “estrema” per il suo stile.
Cosa intendi per “estrema”?
Estrema perché è più luppolata del dovuto. Grazie alla combinazione tra quelli americani e tedeschi la rendono davvero unica.
Quale è il momento che preferisci e quello che odi di una cotta?
Beh! Senza dubbio a me piace molto tutta la fase della creazione di una ricetta, il mettere insieme tutte le materie prime mi diverte tantissimo. C’è il fascino della curiosità ovvero verificare se il prodotto finito sarà come quello progettato a tavolino. In cotta mi piace tutto : dalla macinatura al mash, boil…fino alla fase di fermentazione che seguo con interesse. Cosa odio ??? Imbottigliare e infustare.
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Se ci sono state, quali sono le difficoltà con cui ti sei dovuto scontrare per l’avvio della beerfirm?
Personalmente difficoltà reali non ne ho trovate, diciamo che la burocrazia fa sbattere parecchio la testa ma fortunatamente alle spalle ho un professionista serio che mi ha guidato nonostante alcuni inconvenienti. Poi riguardo il prodotto, conoscendo la materia sta andando tutto liscio.
Quanti litri produci in birrificio?
Il minimo sono 500 litri a cotta, poi in base alle vendite ci si organizza per le successive.
Progetti futuri?
Siamo nel pieno dei nostri progetti. Allo stato attuale abbiamo scelto i tre stili da mettere a catalogo a cui fa di contorno un discorso grafico. Non mancheranno edizioni speciali che saranno comunque in fusto. Poi, stiamo progettando i vari eventi e siamo già impegnatissimi fino a fine anno…siamo agli inizi e pieni di entusiasmo quindi di idee ne abbiamo tante e non vediamo l’ora di vederle realizzate.
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Di che eventi si parla?
Per noi gli eventi sono importanti e ci divertono, purtroppo però c’è sempre l’incognita del tempo. Siamo aperti a tutto : fiere, sagre, matrimoni, compleanni e chi più ne ha più ne metta.
Quale consiglio ti sentiresti di dare a un altro “Luciano Galea” che volesse intraprendere lo stesso percorso?
Che consiglio darei ? Mah…cercate di affidarvi ad un professionista serio come dicevo prima e divertitevi al massimo perché se manca il divertimento manca tutto.
Maggiori informazioni sulla Beerfirm CIVICOquattro2 sono disponibili al sito web www.civicoquattro2.com