Numero 51/2017
22 Dicembre 2017
WAR brewery: nuovi progetti per il futuro!
Il Birrificio WAR e’ nato da pochi mesi a Cassina de Pecchi, ad Est di Milano, in un agriturismo risalente al Seicento, di proprietà di Francesco Radaelli. Nella lista di birre contiamo 6 referenze in stile angloamericano, piu’ recentemente la nascita di una DIPA e di una Session ipa.
Oggi siamo ospiti del Birrifici WAR, guidati alla visita della sala cottura e della cantina di produzione dal titolare Francesco.
Francesco, e’ ormai passato un anno dalla prima cotta di birra e dall’inizio dell’attivita’. Come e’ andato questo primo anno di WAR brewery? Avete raggiunto i vostri traguardi iniziali?
Il primo gennaio festeggeremo il primo anno di cotte, anche se noi consideriamo il nostro compleanno il primo di marzo che è stata in assoluto la nostra prima vendita. Fortunatamente i traguardi sono stati pienamente raggiunti anzi sono stati superati. Eravamo partiti con l’idea di produrre circa 250hl, ma penso che a fine anno raggiungeremo e supereremo i 600hl.
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Raccontaci la tua passione per la birra e come e’ nata l’idea del birrificio agricolo.
Ho sempre avuto la passione per la birra. Appena ho avuto la possibilità di sfruttare la mia azienda agricola al 100% non solo per produrre una parte della materia prima (la mia famiglia produce orzo da generazioni), ma anche come struttura, ho scelto di intraprendere quest’avventura meravigliosa, anche se non semplice.
Una delle maggiori problematiche dei birrifici agricoli è riuscire ad ottenere dal proprio prodotto un malto all’altezza dei grandi maltifici tedeschi come Weyermann, non essendo ad oggi in grado di effettuare la maltazione in proprio.
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Quanto e’ stato fondamentale avere un Birraio competente e carismatico come Davide Giallussi?
Davide incarna le caratteristiche del birraio che io stavo cercando: competente con solide basi. Si è formato alla VLB di Berlino ed è riuscito anche a farsi un’ esperienza in Inghilterra dove ha potuto affinare alcune tecniche birraie prima di sposare il mio progetto.
La teoria nel mondo birraio non basta, anzi, c’è anche bisogno di una buona dose di esperienza che è possibile maturare solo sul campo. Conoscendo le basi di Davide e la sua voglia di sperimentare, sono sicuro che potrà affinare la sua esperienza nel corso degli anni e produrre delle birre che sicuramente verranno ricordate. Spero davvero che si possa lavorare insieme tanti anni perché siamo una coppia perfetta (ndr ride)
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Se posso chiedertelo, sempre se non e’ un segreto, quali sono i prossimi obbiettivi del birrificio? A cosa puntate?
Per ora stiamo cercando di migliorare le nostre birre “base”. Stiamo lavorando molto sulle botti e su un progetto di IGA che abbiamo iniziato con un nostro collega agricoltore Francesco Groppelli e Lorenzo Morfini un produttore di vino del Chianti che ci ha fornito il mosto d’uva Sangiovese.
Abbiamo in progetto diverse collaborazioni e anche un paio di sorprese di cui andiamo molto fieri che purtroppo non possiamo per ora svelare, così come per il pub… sono informazioni che per ora non possiamo anticipare.
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Avete dato l’opportunita’, insieme a Davide e Paolo Erne, di assistere ad una cotta pubblica con passaggio in botte: rifarete eventi cosi interessanti per appassionati ed homebrewer ?
Certamente è stata un’esperienza molto interessante e sicuramente ci interessa riproporre anche in futuro questo tipo di collaborazione che coinvolge non solo gli esperti di settore, ma anche gli homebrewer ed appassionati.
Avete una bellissima Tap room all’interno del vostro birrificio, quanto e’ fondamentale per te e Davide dedicare i vostri week end , le vostre serate, alla diffusione della cultura?
Ci sembrava interessante, oltre ad aprire un piccolo spaccio all’interno del birrificio, aprire anche una tap room così che gli appassionati, gli amici e perché no anche chi si vuole avvicinare a questo mondo ci potesse venire a trovare direttamente dove noi lavoriamo e dove creiamo. Da noi ci si rilassa, si beve una birra, anche più di una si scherza e si ascolta sempre buona musica (Davide ci tiene particolarmente alla sua personalissima playlist da non perdere).
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Attualmente la clientela del mercato italiano si sta orientando sulle Sour, avete preso in considerazione qualche futura acida?
No, perché preferiamo concentrarci sulla lavorazione delle nostre birre in modo da avvicinarci il più possibile alla perfezione.
Maggiori informazioni: www.birrificiowar.it