Numero 07/2021
19 Febbraio 2021
Luppolo: una nuova malattia allarma gli USA
Si tratta di un alone rugginoso, quello isolato di recente nello stato del Michigan, che fortunatamente in questo momento non è presente in Europa. Si tratterebbe di un fungo del genere Diaporthe.
Questa minaccia sta mettendo in allarme molti coltivatori di luppolo nel Michigan, che dal 2018 hanno osservato sintomi non noti sulle foglie e sui coni dei luppoli, le infiorescenze usate per la produzione di birra. Si tratta di una sintomatologia chiamata Alone Rugginoso causata da un fungo e non nota prima, ma recentemente isolato dal gruppo di ricerca del professor Higgins della Michigan State University e provvisoriamente classificato con il nome scientifico temporaneo di Diaporthe sp. 1-MI.
Sulle foglie appaiono delle macchie clorotiche dai bordi irregolari che poi molto velocemente necrotizzano, invece sui coni vengono attaccate le brattee centrali causando la curvatura del cono e di conseguenza si divide a metà.
Inoltre l’attacco ai coni avviene poco prima della raccolta, non permettendone un controllo efficace. Deprezzandone la qualità e rendendo impossibile la raccolta meccanica dal momento che i coni si spezzano.
Un problema che solo nello stato del Michigan ha fatto registrare perdite di produzione pari al 20% al 50%.
IN ITALIA C’È DA PREOCCUPARSI?
Al momento in Italia non c’è da preoccuparsi per questo fungo che attacca i luppoleti. Dal momento in cui c’è un team formato da AGRONOMI, PRODUTTORI E RICERCATORI che da alcuni anni si stanno occupando della coltivazione di luppolo in Italia. Premettendo che oggi in Europa questo fungo non c’è, l’unico problema potrebbe sorgere tramite introduzione accidentale, sia tramite l’importazione di luppolo in coni o pellet per l’industria birraia, sia per l’importazione di piantine materiale di propagazione.
Il consiglio è di fare rete e mantenere i contatti tra fornitori, ricercatori e tecnici che si occupano di luppolo, in modo da condividere informazioni ed eventualmente segnalare qualsiasi problema.