Numero 52/2021

31 Dicembre 2021

Northdown: un luppolo quasi dimenticato

Northdown: un luppolo quasi dimenticato

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Di rilievo negli anni ‘70 per il contenuto di alfa acidi relativamente elevato, da allora soppiantato da altre varietà. Parente di Challenger e Target, presenta un profilo aromatico molto resinoso con un amaro tende all’aspro. Gli oli, a volte elevati, lo rendono utili per il dry
hopping, anche se non vi si addice particolarmente. Carattere relativamente neutrale, ma inglese.

 

 

A livello agronomico non è una cultivar facilissima, per questo, insieme ai già succitati motivi, si tratta di una genetica in dacadenza.

La composizione media dei coni alla raccolta è la seguente (%):
Alfa acidi 7,5-9,5
Beta acidi 5-5,5
Oli totali 1,2-2,5
Mircene 23-29
Umulene 40-45
Coumulone 24-30
Farnesene <1
Cariofillene 13-17

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!