Anche se tra i birrai italiani e del centro Europa, così come negli USA, la varietà di luppolo Zula è praticamente sconosciuta, i paesi dell’est Europa ed in particolare la Polonia stanno dando uno spazio crescente alla coltivazione ed all’uso di questa nuova varietà. Nata dalle ricerche del IUNG Institute, deriva dall’ibridazione tra un incrocio di Lubelski x Savinski Golding ed una piant amaschile di origine slava. La pianta, molto vigorosa e ben resistente alle principali avversità, si caratterizza per una produzione abbondante, con coni compatti e piuttosto pesanti.
Anche se si tratta di una cultivar classificata come ad alta produzione di alfa acidi, i coni si prestano ad un uso bivalente, quindi anche in aromatizzazione, grazie alla presenza di buone componeti tropicali e citriche.
Di seguito la composizione media degli strobili alla raccolta:
Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!