Numero 41/2021
12 Ottobre 2021
Aumento prezzi energia e materie prime: rincari in vista per la birra?
La raffica di aumenti di cui tanto si sta discutendo nelle ultime settimane avrà ricadute anche sui prezzi dei beni al dettaglio, tra cui la birra. La crescita dei costi dei beni al dettaglio è una conseguenza dell’aumento del prezzo delle materie prime che sale perché costa di più l’energia necessaria per produrle, ma anche alcune materie prime specifiche del settore brassicolo, in particolare l’orzo.
Ci sono più fattori che concorrono all’aumento del costo di produzione della birra. Dopo i lockdown, le attività produttive hanno ripreso comportando un rapido aumento per le materie prime. Il prezzo del petrolio è aumentato del 200 per cento dalla primavera del 2020, quello del gas del 30 per cento solo nel secondo trimestre di quest’anno. In Italia il gas naturale si usa anche per produrre il 40 per cento dell’energia elettrica, quindi se aumenta il costo del gas cresce anche quello dell’energia elettrica. L’Europa, inoltre, importa una buona quantità di gas dalla Russia che nelle ultime settimane ha ridotto i flussi a favore dei paesi asiatici. A far lievitare i prezzi, infine, c’entrano anche i permessi per emettere anidride carbonica, rilasciati dall’Europa. Questo significa che per un birrificio, che impiega grandi quantità di energia termica ed elettrica, i rincari dei costi di produzione saranno molto evidenti.
Ma non solo, a peggiorare la situazione si registra anche un aumento dei costi di trasporto delle merci e degli imballaggi (+35 per cento l’ alluminio dal dicembre 2020 ad oggi e circa il 50% per la carta ed il cartone); l’ orzo, ingrediente quantitativamente più importante della birra, ha messo a segno un balzo del +50 per cento.
Dobbiamo aspettarci, quindi, a breve un rincaro dei costi della birra?
Per quest’anno le stime degli analisti non evidenziano grandi scossoni, ma per il 2022 si attende un rialzo sensibile. Le aziende produttrici di birra, per compensare gli utili in calo, potrebbero pensare di aumentare i prezzi al dettaglio. E non sarebbe certo una novità perché quando si sono registrare annate negative per il raccolto di luppolo in Baviera, come tre anni fa, l’aumento c’è stato. Altra storia, certo, ma con una possibile costante: quando chi produce birra decide di alzare i prezzi, è molto difficile che poi decida di abbassarli di nuovo. Più probabile, invece, che i grandi produttori possano trovare un modo per uniformare i prezzi, con il fine di aumentare i profitti.