Numero 32/2016

10 Agosto 2016

Birre craf made in Italy: crescita delle produzioni ed export inarrestabile!

Birre craf made in Italy: crescita delle produzioni ed export inarrestabile!

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Il mercato della birra artigianale italiana, nonostante i timori di molti operatori per l’inarrestabile nascita di nuove strutture di produzione e l’ampliamento delle capacità di quelle esistenti con conseguente inasprimento della concorrenza, è in continua ascesa. I dati sono più che confortanti e sono un indice importante che testimonia la buona salute ed il forte dinamismo del settore craft nazionale.

A supporto di queste affermazioni giunge, in particolare, l’elaborazione contenuta nel Barth Report, di recente pubblicazione, che stima le produzioni del settore brassicolo a livello globale. Analizzando la scena internazionale, si denota un costante decremento delle produzioni complessive di birra (craft e industriale), che si sono attestate nel corso del 2015 a poco più di 1930 milioni di ettolitri, con un calo di circa l’1,5% annuo registrato nel precedente biennio.

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L’Italia, secondo tale report, sta vivendo una fase positiva, caratterizzandosi come un paese in cui le produzioni complessive sono progressivamente e costantemente in aumento ed attestando la produzione del 2015 a livelli che asintoticamente tendono a sfiorare i 15,5 milioni di ettolitri.

Lo stesso documento afferma che in tale contesto continua la crescita del settore delle craft beer, che a livello mondiale supera il 2% del volume complessivo della produzione.

Lo scenario nazionale appare ancora più roseo se, oltre ai dati del Barth Report, si considera il recente studio condotto da Coldiretti sulla base dei dati Istat e divulgato in occasione della kermesse dei Mercati di Campagna Amica dedicata alle birre agricole. Secondo tale analisi, infatti, le esportazioni delle artigianali made in Italy hanno avuto una crescita esponenziale quadruplicanto in termini di valore in circa un decennio e raggiungendo il proprio apice nel 2015.

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Le birre craft della nostra penisola sono risultate particolarmente apprezzate nei paesi del Nord Europa, tradizionali produttori, ed in particolare Germania, Olanda e Gran Bretagna. Il volume d’affari stimato per l’esportazione per l’anno appena concluso ha raggiunto quasi i 200 milioni di euro.

La birra italiana, insomma, gode di buona salute e le proiezioni per il 2016 sulla base dei dati Ismea fanno prevedere un ulteriore trend di crescita che raggiungerà, in termini prudenziali, valori prossimi al +5%.

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!