Numero 33/2019
14 Agosto 2019
Nasce il Consorzio BP: Una produzione totalmente piemontese che coinvolge produttori e trasformatori locali!
E’ stato firmato l’atto costitutivo della nascita del Consorzio BP sviluppato dalla Cia di Alessandria, in collaborazione alla Cia di Cuneo e Cia Piemonte. Una birra 100% piemontese, che coinvolge imprenditori agricoli e birrifici della nostra regione.
Il marchio, depositato, è Consorzio BP – Birre Piemonte. Lo scopo è proporre un prodotto di qualità fatto da professionisti del settore piemontesi, ciascuno specializzato in una delle parti produttive di filiera, dalla produzione alla trasformazione.
I soci fondatori stanno lavorando per la predisposizione di progetti e sviluppo di iniziative volte al miglioramento del settore dei cereali, del luppolo e dei loro derivati. Il Consorzio costituito faciliterà i rapporti e si occuperà di promuovere, incentivare e valorizzare le produzioni di materie prime da birra del territorio piemontese, con particolare attenzione a quelle produzioni necessarie all’ottenimento di malti e luppoli di alta qualità.
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Il Consorzio BP si occuperà anche di provvedere alla raccolta, selezione, lavorazione delle varietà di orzo, luppolo e di altre materie prime destinate alla produzione di birra di provenienza piemontese, anche attraverso la costruzione, acquisizione e gestione diretta di idonei impianti e di macchinari e attrezzature varie. Tra gli intenti c’è anche la promozione di una rete diffusa di birrifici, la commercializzazione e la regolamentazione economica dei rapporti tra i soci nella determinazione dei prezzi di vendita dei prodotti agricoli, fino ad arrivare alla promozione di una rete commerciale in Italia e all’estero per il collocamento delle produzioni.
Una parte importante sarà riservata alla comunicazione e alla promozione del progetto consortile “Made in Piemonte” e alle attività di informazione e pubblicità tra i consumatori.
L’agricoltura sarà protagonista, con particolare riferimento alla qualità del lavoro e delle produzioni, attraverso pratiche colturali rispettose dell’ambiente, metodi biologici e lotta integrata, tutela della qualità delle acque, dei suoli e del paesaggio, attenzione alla biodiversità.
Dopo la fase di start up sarà possibile anche operare con Istituti di ricerca, Università, organi ministeriali, Amministrazione pubblica nel campo della ricerca e della selezione finalizzata al miglioramento della qualità del prodotto e dei metodi di produzione e trasformazione.
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Spiega il presidente Cia Alessandria Gian Piero Ameglio: “Abbiamo lavorato alla creazione del Consorzio perché crediamo fortemente nel concetto di tracciabilità, garanzia per i produttori e i consumatori di un prodotto che sia la reale espressione di un territorio e di una metodologia di lavoro. Arrivando da esempi virtuosi nel mondo del vino, abbiamo immaginato un percorso per aiutare tutto il comparto ad avere una crescita e uno sviluppo partendo dalla tracciabilità delle materie prime. Potranno fare parte del Consorzio i birrifici agricoli e le aziende agricole a indirizzo cerealicolo, i trasformatori e le malterie, nel rispetto delle regole definite e condivise dai soci fondatori”. Il presidente eletto è Claudio Conterno, anche presidente Cia Cuneo, che commenta: “Ringraziamo i birrifici artigianali e agricoli che hanno aderito all’iniziativa: tutti insieme iniziamo a disciplinare una materia che è strutturata solo in parte. Abbiamo posto le fondamenta di un percorso lungo, che porterà lontano. In Piemonte si può fare un ottimo prodotto, finalizzato alla conoscenza del consumatore che potrà sapere come è prodotto e da dove arriva la birra che beve”.
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Nominato, tra gli altri vice-presidente Massimo Prandi, titolare del Birrificio contadino Cascina Motta, con sede in Sale, in provincia di Alessandria e vero e proprio modello ispiratore per il consorzio: questo birrificio agricolo, è, infatti, l’unico a livello nazionale a produrre tutte le materie prime per la produzione di tutte le proprie birre, dal luppolo ai cereali, completando tutte le lavorazioni fino all’imbottigliamento, inclusa la maltazione. Proprio dall’esperienza di Prandi, tra l’altro docente tecnico di riferimento del Corso biennale ITS Mastro birraio di Torino, si getteranno le basi per pensare ad una filiera che possa coinvolgere più soggetti con competenze e specializzazioni diversificate ed arrivare, così, ad estendere la produzione di birra davvero artigianale e davvero italiana, o meglio piemontese!