Numero 05/2025

29 Gennaio 2025

Confezionamento isobarico in bottiglia e lattina: le innovazioni Made in Italy di Rizzolio® equipments

Confezionamento isobarico in bottiglia e lattina: le innovazioni Made in Italy di Rizzolio® equipments

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La produzione della birra artigianale si è evoluta nel corso dei decenni arrivando ad affinare e migliorare le qualità organolettiche del prodotto non solo grazie ad un miglioramento delle competenze dei birrai ed a una accurata selezione delle materie prime, ma anche in virtù dei notevoli passi avanti che le dotazioni impiantistiche hanno implementato rispetto alle specifiche necessità del settore craft.

Nel campo del confezionamento della birra si sono verificati molti tentativi di innovazione, che hanno portato a radicali impulsi nella trasformazione delle modalità di presentazione della bevanda al consumatore: basti pensare, ad esempio, all’impatto sulla moda di consumo e sul marketing che ha avuto l’introduzione della lattina nel contesto delle birre artigianali, che ha segnato a sua volta una vera e propria rivoluzione di mercato.

A livello tecnico, inoltre, molti aspetti non direttamente percepiti o conosciuti dal consumatore hanno contribuito a migliorare le caratteristiche sensoriali, di shelf-life e di purezza stilistica delle produzioni brassicole: tra queste, indubbiamente, vi sono i sistemi di confezionamento in bottiglia e lattina.

Nello specifico, le prime esperienze di produzione della birra artigianale si sono legate alla tecnica della rifermentazione in bottiglia, ovvero una procedura in cui la formazione della gassatura della bevanda avviene grazie ad una seconda fermentazione direttamente nel contenitore finale destinato al consumatore. Ne consegue il rischio di formazione di quantità massicce, e non sempre gradite, di deposito sul fondo del contenitore costituite dalla feccia di lievito, che possono tornare in sospensione al momento del servizio nel bicchiere, sensazioni di corpuscoli mucillaginosi in bocca, opacità disomogenea alla vista. Per far fronte a questi potenziali problemi, molti mastri birrai hanno optato per la tecnica del confezionamento isobarico, noto anche come riempimento a contropressione, ovvero con l’impiego di birra già preventivamente gasata e opportunamente illimpidita mediante sedimentazione statica o filtrazione. Inoltre, a questi principali benefici organolettici, la bevanda si avvantaggia di una riduzione del contatto con l’ossigeno, migliorando in termini di qualità e conservazione, di una più valida carbonatazione, grazie ad una uniforme ed omogenea distribuzione della CO2 in tutti i lotti di prodotto, di maggior mantenimento e formazione della schiuma, nonché di riduzione dei rischi di contaminazione da parte di microrganismi alteranti.

Per approfondire in modo tecnico ed esaustivo il tema del confezionamento isobarico abbiamo incontrato Luca Rizzolio, un vero e proprio maestro delle macchine imbottigliatrici che, nel suo stabilimento di San Marzano Oliveto dal 2004 produce attrezzature per l’imbottigliamento, con particolare specializzazione sulle medio-piccole riempitrici isobariche semiautomatiche ed automatiche per i microbirrifici artigianali.

 

Luca, quali sono le macchine imbottigliatrici che realizzate?

Ad oggi produciamo numerose varianti di macchine semiautomatiche ed automatiche per servire ogni tipo di esigenza di imbottigliamento, sempre con riferimento ad un target di clienti che possiamo definire artigiani del settore beverage. Siamo, infatti, in grado di fornire attrezzature sia isobariche che non, idonee quindi per tutte le bevande gassate o non gassate. In particolare abbiamo esperienza su birra, sidro, acqua, vino ed anche bevande analcoliche. Ciò che caratterizza i nostri impianti è la massima flessibilità, infatti sono in grado di lavorare, con i dovuti adattamenti, su bottiglie di vetro, bottiglie di alluminio, lattine di vari formati, bottiglie in PET. Inoltre, le nostre macchine sono flessibili per realizzare la chiusura con tutti i tipi di tappi, da quelli a corona tipici per la birra, ai tappi naturali, sintetici, tappi a vite e anche sistemi aggraffatti.

Quali imbottigliatrici stanno avendo maggior diffusione nel settore birrario?

Oggi i microbirrifici artigianali puntano quasi esclusivamente all’imbottigliamento isobarico. Le prospettive date da questa tecnica sono molto valide: prodotto pronto al consumo appena imbottigliato con certezza di qualità e massimo controllo su ogni fase della trasformazione, omogeneità assoluta tra le confezioni, prodotto con deposito sul fondo limitato e più limpido. Inoltre, la diffusione delle lattine anche per piccoli lotti di confezionamento, valide soprattutto per le esigenze della logistica oltreché per la preferenza del consumatore moderno, stanno convincendo molti mastri birrai ad optare per tali attrezzature. Ovviamente, una imbottigliatrice isobarica può anche essere utilizzata per confezionare prodotto non gasato, da rifermentare in bottiglia. Le attrezzature semiautomatiche che proponiamo, a fronte di investimenti contenuti, consentono produzioni orarie dell’ordine dei 400 – 600 bottiglie all’ora, quindi più che soddisfacenti le esigenze del birrificio medio.

 

 

Una delle più recenti innovazioni della vostra officina è la realizzazione di linee automatiche, puoi darci maggiori informazioni?

Da cinque anni abbiamo messo a punto ed in commercio anche i sistemi di confezionamento automatico che, pur mantenendo ragionevolmente limitati i costi di investimento, aumentano notevolmente le capacità oraria, sgravando, in particolare, l’impiego di manodopera. Si tratta di macchine sviluppate sulla base della tecnologia di riempimento isobarico che da anni è la nostra “punta di diamante” tecnologica; per cui sono sistemi molto affidabili e che, analogamente ai semi-automatici, mantengono le prerogative dell’elevata affidabilità, bassi costi di manutenzione, facilità di utilizzo e possibilità di adattamento semplificato a differenti formati di bottigliame e lattine. Non solo, oltre a queste macchine, la nostra azienda ha sviluppato attrezzature accessorie che consento la massima duttilità nelle operazioni di tappatura e possiamo offrire anche supporto per l’etichettatura fino a bottiglia/lattina finita.

Rizzolio®equipements srl ha conquistato l’Italia, ma anche l’estero: la tecnologia italiana è apprezzatissima oltre confine.

La nostra azienda, anche grazie ad una rete di distributori e rappresentanti in diversi paesi, vanta clienti in tutto il mondo! Il mercato globale crea grandi opportunità ed i risultati di crescita ci spingono spesso a partecipare a fiere anche in luoghi fisicamente lontani. Siamo tornati da pochi giorni dalla fiera BrauBeviale di Norimberga, dove abbiamo stretto molti nuovi contatti commerciali e firmato importanti accordi di fornitura. Nei prossimi mesi ci attende Enomaq a Saragozza (11-13 febbraio) e Propak Asia a Bangkok (11-14 giugno). Per i clienti italiani è ormai consolidata la costruzione di un rapporto di fiducia il più possibile diretto, che crei un legame costante con l’utilizzatore, in modo di fornire assistenza puntuale e ci permetta, contemporaneamente, di cogliere le sempre nuove esigenze del settore produttivo ed apportare continui miglioramenti delle nostre tecnologie.

 

Maggiori informazioni sulle linee di imbottigliamento semiautomatico di Rizzolio®equipments srl sono disponibili al seguente link: www.rizzolio.net

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!