Numero 41/2017
12 Ottobre 2017
Birra: un toccasana per la fertilità maschile?
La ricerca scientifica in materia di sanità e salute pone spesso il consumo di bavende alcoliche al centro di studi e ricerche, soprattutto in virtù dei rischi connessi al consumo smodato di alcol che risulta, fuori da ogni dubbio, un comportamento negativo non solo per i danni alla fisiologia del corpo, ma anche per gli aspetti psicologici.
La birra, in particolare, è stata recentemente al centro di due indagini che hanno preso in considerazione il consumo moderato della stessa e gli effetti sulla fertilità maschile: le conslusioni sono risultatie soprendentemente, in perfetta discrasia gli uni dagli altri.
I ricercatori del Massachusetts General Hospital di Boston, nell’ambito dell’ultima conferenza annuale della Società americana per la medicina riproduttiva che si è tenuta a Honolulu, hanno presentato uno studio sulla relazione tra il consumo di birra e l’attività degli spermatozoi.
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Per la realizzazione dello studio, il team medico ha sottoposto a valutazione la condizione di oltre cento uomini, le cui compagne si stavano sottoponendo a una fecondazione in vitro. Nonostante i test non abbiano dimostrato una diretta correlazione tra il consumo di alcol e la qualità dello sperma, dall’indagine è emerso che chi assumeva più frequentemente bevande alcoliche, in dosi moderate e con basso titolo alcolometrico volumico, aveva più del doppio di possibilità di successo della fecondazione in vitro rispetto agli astemi o bevitori saltuari (57% contro 28%).
Secondo il team di studiosi, quindi, il consumo moderato di alcol può essere un beneficio sia per le coppie che provano a concepire in maniera naturale, che per quelle che si rivolgono alla fecondazione assistita, evidenziando appunto come l’aumento delle percentuali di gravidanza siano concrete.
Risultati diametralmente opposti sono stati ottenuti da una ricerca condotta in Danimarca, su giovani sottoposti a visita medica per valutare la loro idoneità al servizio militare in un periodo compreso tra il 2008 edil 2012.
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Dai risultati è emerso che non vi era pressoché alcun legame tra la qualità dello sperma e il consumo di alcol, in particolare associato all’assunzione di birra, ingerito nel mese precedente. Tuttavia, le evidenze negative associate a variazioni ormonali si sono riscontrate nei soggetti che avevano bevuto nel corso della settimana precedente, con una intensità direttamente proporzionale alle quantità di alcol ingerito. I ricercatori, in questo caso, asseriscono che vi possono essere anche altri fattori che potrebbero causare danni al sistema riproduttivo connessi al consumo di alcol in alte quantità, in particolare, in riferimento alla consuetidune di chi abusa di alcol di seguire uno stile di vita scorretto per più comportamenti.
Anche se la scienza, al momento, non è in grado di fornire risultare univoci in tal senso, resta consolidata l’affermazione che bere birra – e qualsiasi altra bevanda alcolica – è un piacere a cui è bene non rinunciare, purché l’assunzione avvenga sempre con ragionevolezza ed in modo responsabile!