Brindisi e bevute di Capodanno? In generale meglio non esagerare, ma per non risentire dell’hangover, cioè dei postumi dell’ubriachezza il giorno successivo, la birra è da preferire ai super-alcolici. Il suggerimento viene da uno studio tedesco, della Friedrich Schiller University, pubblicato sulla rivista Alcohol and Alcoholism. Secondo gli studiosi i luppoli contenuti nella birra sembrano infatti ridurre la produzione di tossine e grassi nocivi nel fegato, a differenza di quanto può verificarsi quando si bevono altri tipi di alcolici.
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Per arrivare a questa conclusione sono stati condotti degli esperimenti su topi: ad alcuni di essi cui i ricercatori hanno dato birra appositamente prodotta senza luppolo; ad altri birra con alto contenuto di luppolo o alcol puro, ad imitare l’effetto dei super-alcolici, per simulare una notte di bevute; ad altri ancora è stata data solo una soluzione zuccherina invece che alcol. Gli studiosi hanno quindi esaminato l’impatto sul fegato, il sangue e l’intestino tenue a distanza di 2 e 12 ore. Dai risultati è emerso che i topi a cui è stata data birra con luppolo avevano meno accumulo di grasso nel fegato, cosa che può influenzare la capacità di eliminare le tossine dal sangue.
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Non solo: vi erano segni che il loro fegato era meno infiammato rispetto a quello di roditori che avevano bevuto altri tipi di alcol. Infine, è stata riscontrata una minore presenza di molecole legate allo sviluppo mal di testa, uno dei sintomi più ‘classici’ dell’hangover.
Nato nel lontano 1986, orgogliosamente napoletano, trascorro la mia vita tra libri universitari, birrerie e calcio.
Laureato in Economia aziendale, ora laureando in Economia e commercio, in continuo viaggio tra Roma, Napoli e Castel di Sangro, in provincia dell’Aquila – “Emigrante? No, turista…” come direbbe Troisi -, dove i miei posseggono una birreria, per me croce e delizia.
Utilizzo quotidianamente la scusa dell’appassionato di birre per poter bere…di recente mi sono avvicinato al mondo dell’ homebrewing, non vi dico con quali pietosi risultati!
Scrivo di birra per passione e cercherò di spaziare tra tanti argomenti, sperando di dare un valido contributo ad giornaledellabirra.it, che molto gentilmente mi ha offerto quest’opportunità.
Amo definirmi “socievole ma soprattutto curioso, spesso critico”…non sono, nè voglio diventare un gastrofighetto, come disse un giorno Antonio Capaldo dei Feudi di San Gregorio, riferendosi a quei finti pseudo-cultori del cibo, che si incontrano nel reparto vini del supermarket o durante il corso di marketing all’università. Non sono un degustatore professionista, ma semplicemente un amante delle birre in genere, special modo tedesche, interessato circa il movimento dei microbirrifici italiani. Adoro i nuovi birrifici “fuori dagli schemi” e il loro modo di approcciarsi al mercato, lontano dagli standard e dalla tradizione, pensando controcorrente ed osando (questo rispecchia anche il mio carattere).
Non prendetemi troppo sul serio, tra una battutina e un’analisi seriosa proverò a strapparvi un sorriso e allo stesso tempo, assieme, navigheremo in questo mare giallo (birra eh, mica altro…non fraintendetemi)!