Numero 07/2022
16 Febbraio 2022
Conosci il tuo nemico
Nel suo trattato “L’arte della guerra” Sun Tzu afferma: “Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia.”.
A tutti noi piace bere della buona birra o del buon vino, tuttavia sono bevande che celano al loro interno un nemico silenzioso, subdolo, che all’inizio sembra stare dalla nostra parte per poi rivelare la sua natura alla fine di una serata leggendaria o il mattino dopo.
Sto parlando, ovviamente, dell’alcol e ora andremo a scoprire i suoi effetti sul nostro organismo.
L’alcol è la sostanza psicotropa più consumata al mondo, insieme alla caffeina e alla nicotina.
“Aeh, iniziamo con i paroloni: che significa psicopro.. psicortrop.. insomma quella parola lì?”
Una sostanza psicotropa è in grado di agire a livello cerebrale, alterando funzioni come il comportamento, il pensiero, l’umore, la percezione e l’emotività.
A basse dosi l’alcol ha un effetto euforizzante ma, aumentando le dosi, si svela la sua natura di depressore cerebrale, in quanto inibisce le sinapsi eccitatorie e stimola quelle inibitorie.
Questo effetto depressore causa, inizialmente, gli effetti più conosciuti e meno pericolosi: vomito, incoordinazione motoria e vuoti di memoria il giorno dopo.
Aumentando le dosi compaiono gli effetti meno noti e, sopratutto, molto più pericolosi: stato stuporoso, coma, fino alla morte per eccessiva depressione respiratoria.
“Depressione respiratoria significa che i polmoni devono andare dallo psicologo?”
No, significa che il respiro rallenta a tal punto da impedire una corretta ossigenazione del sangue, con tutte le conseguenze del caso fino alla morte.
Ma non è finita qui, in quanto l’etanolo ha effetti anche a livello di altri organi: provoca bruciore e danni alla mucosa gastrica, aumenta la diuresi, può provocare steatosi epatica (fegato grasso) fino alla cirrosi, riduce i livelli di testosterone fino all’impotenza ed è teratogeno, cioè causa danni al feto se assunto in gravidanza (la cosiddetta Sindrome Fetale Alcolica).
Vi sfido a trovare una persona che, dopo essersi ubriacata e aver sperimento alcuni degli effetti descritti, non abbia detto “Basta, da oggi non bevo più!”, per poi trovarlo seduto al bancone del solito pub il sabato sera.
Perché non riusciamo a dire davvero di no all’alcol? Perché questa sostanza è in grado di attivare, anche se in misura minore, gli stessi circuiti neuronali che sono alla base della dipendenza da sostanze stupefacenti come la cocaina, l’eroina o l’ecstasy.
In fondo, Sun Tzu non aveva tutti i torti, no?