Numero 05/2019

30 Gennaio 2019

Wellness con la birra: ecco le proposte più viziose!

Wellness con la birra: ecco le proposte più viziose!

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Le sperimentazioni del benessere sono davvero infinite ed incredibili. La passione per la birra e il culto del wellness hanno oggi trovato un punto comune in quella tendenza proveniente dall’Est Europeo e che si concretizza nella salutare pratica del bagno alla birra e in tutti quei trattamenti estetici e terapie come saune, maschere al lievito di birra, gommage al malto, massaggi al luppolo, che sfruttano i suoi effetti benefici sul corpo e sulla pelle.

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Ricca di antiossidanti e ottima per stimolare il metabolismo, la birra brassata a fini terapeutici – con una gradazione alcolica bassissima (all’incirca 2,0%) e arricchita con vitamine, acido folico, carboidrati, proteine e luppolo di Žatec (Saatz) – è ricca di proprietà che promettono di fare dimenticare quelle serate da vista sdoppiata e pance da competizione: luppolo e malto sono ricchi di vitamine e metalli preziosi, mentre il lievito di birra serve a rafforzare i capelli, favorendo anche la rigenerazione dei tessuti.

Un vero percorso nel circuito di benessere della bionda, comincia con il bagno. Ovvero, con l’immersione in una vasca colma di birra a 36°, dove gli effluvi del luppolo e dell’orzo favoriscono il relax della mente e del corpo, mentre i polifenoli agiscono sulla distensione della pelle.
Il passo successivo è la sauna detossinante, che richiede di rimanere in un ambiente caldo e profumato di luppolo per 15 minuti. In questa fase, muscoli e nervi si rilassano, mentre il corpo – grazie al sudore – espelle tossine e metalli pesanti.

 

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Il raffreddamento nei tini prevede l’ingresso in vasche di acqua tiepida, all’interno delle quali alcuni centri specializzati consentono di consumare un boccale di birra, giusto per non perdere il ritmo ma anche e soprattutto per reidratarsi, prima del massaggio al luppolo. Oli selezionati ed estratti di erbe utilizzati nell’emulsione hanno un effetto benefico sull’epidermide, dando man forte ai meccanismi di difesa e alla struttura della pelle, che diventa più liscia e morbida.
Giunto a questo punto, dovresti essere davvero spossato…Per questo motivo, la fase conclusiva prevede il riposo su un letto di paglia di grano, che consente l’assorbimento delle sostanze benefiche.

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In Italia, le Terme di Merano sono la struttura di culto per il bagno alla birra. Ma, se si vuole andare alla radice della leggenda, bisogna fare qualche chilometro in più, in direzione del Santo Graal del malto, dove i boccali diventano enormi e le Beer SPA sono realtà consolidate.
All’interno del castello da cui prende il nome, la Starkenberger Beer Spa di Tarrenz, in Austria, offre degustazioni e trattamenti benessere incentrati sulla birra prodotta in loco, senza additivi chimici. Un bagno di birra qui costa circa 250 euro. Rimanendo in Austria, un bagno di birra con riposo in paglia di avena al Moorhof di Franking è proposto al prezzo di 80 euro circa a coppia.
In Germania, al Landhotel Kummerower Hof di Nauzelle, un bagno rilassante a base di birra ambrata può rientrare in un pacchetto di quasi due ore, inclusivo di immersione nei petali, massaggio viso e collo, menu gourmet e assaggio di cocktail, del valore di 110 euro.

 

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Alla Bernard Beer Spa di Praga, la regola è: birra illimitata e vasche riempite in autonomia. Il costo di un soggiorno con trattamento completo in una vasca, comprensivo di bagno, consumo illimitato di birra, massaggio, relax, souvenir e foto, si aggira intorno ai 130 euro.

Alla Chodovar Beer Spa di Chodová Planá, sempre in Repubblica Ceca, sono talmente abituati al malto e al luppolo che un bagno alla birra costa 25 euro circa, mentre un massaggio completo richiede di sborsarne solamente 18. Oltre a questo, si possono effettuare anche massaggi e trattamenti curativi con somministrazione di birra.

 

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Marco Marcigot
Info autore

Marco Marcigot

Leva 1993, crescendo ad Udine ho respirato Mitteleuropa: Austria a nord e Slovenia ad est.
In una terra di vino che scuola potevo fare? La scelta era facile: scuola enologica di Cividale del Friuli. Il sessennio fu molto interessante, con tirocini, studi, visite e parecchi approfondimenti sul campo.
A un certo punto scopro per caso le birre artigianali, in un pub cittadino: da lì con qualche amico facevamo delle vere e proprie degustazioni, cercando di assaggiare ogni volta stili differenti.
Qualche mese dopo mi regalarono un kit per la produzione casalinga e da lì inizio una vera e propria ricerca e approfondimenti dell’ambito. Ciò che mi attirava di più della birra erano le migliaia sfumature di colori, aromi, stili e storie che si celano dietro questo mondo.
Anni universitari: la scelta ricadde su Scienze e tecnologie alimentari a Udine dove all’interno della facoltà c’è il corso di Tecnologie della Birra. L’ultimo anno il tirocinio l’ho fatto in un birrificio agricolo, il primo in regione, che coltiva sia orzo che luppolo; la tesi è sulla produzione e promozione della birra artigianale friulana.
Nel 2017 un’esperienza molto interessante e formativa di 7 mesi nel Birrificio Antoniano a Padova.
In tutti questi anni, dal 2012, mi diletto come homebrewer partendo dal kit, passando all’E+G e arrivando all grain: da qualche mese gestisco anche una pagina Facebook per far conoscere ai miei amici cos’è per me la produzione brassicola casalinga e raccontando loro le mie avventure. Infine sono socio dell’associazione homebrewers Friuli Venezia Giulia.
Sono innamorato delle basse fermentazioni tedesche e delle alte fermentazioni inglesi.
Bitter e Marzen, una coppia strana, ma che mi fa impazzire.