Numero 21/2024

22 Maggio 2024

Akudunniad. Come fare della propria passione un’attività, valorizzando il proprio territorio

Akudunniad. Come fare della propria passione un’attività, valorizzando il proprio territorio

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Nonostante qualcuno parli di un mercato saturo, ci sono sempre nuovi birrifici e beerfirm pronti ad affacciarsi sul mercato. Oggi incontriamo i due soci fondatori di Akudunniad per farci raccontare la loro storia.

 

E sempre bello e interessante incontrare un progetto così recente come il vostro. Volete presentarvi?

Io e Antonio siamo amici di infanzia. Dopo il periodo scolastico abbiamo deciso di intraprendere due strade differenti: da una parte io ho ottenuto una laurea magistrale in chimica presso l’università degli studi della Basilicata, dall’altra parte Antonio ha acquisito un’esperienza decennale nel campo della ristorazione.

Tutto ciò ci ha permesso di acquisire un bagaglio di esperienze che ci hanno fatto crescere e che sono risultate fondamentali per l’avvio del progetto Akudunniad.

 

 

Come siete arrivati a decidere di diventare dei beerfirm?

L’idea ci è arrivata sia dalla passione comune per la birra artigianale sia dalla voglia di prendere in mano le redini della nostra vita. Quindi ci siamo chiesti: “Qual è quella passione comune a cui possiamo dedicarci e su cui possiamo fondare una nostra azienda?”.

Da questa passione comune e da questa voglia di cambiamento è nata l’idea di dedicarci alla birra artigianale, un prodotto ideale per raccontare la storia del nostro territorio, dei suoi prodotti e delle aziende già presenti. Presa questa decisione nel 2021 è iniziato un periodo di formazione in cui ho preso il diploma da Mastro Birraio presso la Dieffe di Padova e fatto il corso di specializzazione “Workshop avanzato in tecnologie birraie “presso il Cerb.

Contemporaneamente Antonio ha preparato il mercato creando una rete di persone interessate ad acquistare successivamente il nostro prodotto. A luglio del 2023 siamo entrati in commercio aprendo il beerfirm e iniziando il progetto Akudunniad.

 

Dove producete le vostre birre?

Al momento produciamo le nostre birre presso il birrificio Cuoremalto di Benevento, un’eccellenza campana che ha ricevuto numerose medaglie anche in campo internazionale, e presso il birrificio Delle Cave di Napoli, uno dei birrifici emergenti più promettenti.

 

Che birre avete in linea al momento?

Attualmente abbiamo cinque tipologie di birre. Tre tipologie in formato 33cl e fusti da 20 litri e due tipologie speciali in formato 50cl.

Abbiamo fondando la nostra azienda su una mentalità tesa alla valorizzazione del nostro territorio ma anche al continuo miglioramento formativo e alla continua sperimentazione.

Alla ricetta più tradizionale di una Weiss, realizzata con l’utilizzo di un lievito di ultima generazione, abbiamo affiancato un APA rossa con luppoli Citra, Ekuanot, Mosaic e Cascade e una Helles realizzata con l’aggiunta di miele millefiori del Beneventano.

Ognuna di queste birre ha nomi ed etichette che rimandano a una parte di storia del nostro paese, Lacedonia.

Infine, abbiamo realizzato due IGA, solo in formato 50cl, con l’utilizzo in una di un mosto d’uva di Fiano DOGC e nell’altra con l’utilizzo di un mosto d’uva di Aglianico. Entrambi i mosti d’uva appartengono a Cavalier Pepe di Luogosano, un’eccellenza del nostro territorio.

 

Spesso essere beerfirm è una sorta di periodo di passaggio. Progetti futuri?

In questo anno di beerfirm abbiamo ricevuto risposte positive dal mercato quindi siamo già in attività per aprire un nostro birrificio, che speriamo di riuscire ad aprire in un anno.

Attualmente le nostre energie sono dirette verso il periodo estivo in cui faremo uscire tre nuove tipologie di birre, tra cui una birra analcolica.

A breve inoltre apriremo il nostro sito internet con tante sorprese. Non faccio ulteriori spoiler!

 

Una curiosità: il nome e il logo del birrificio?

Questa è una domanda che ci fanno in molti, il nome “Akudunniad” non è altro che il primo nome di Lacedonia nella lingua di una delle prime popolazione che ci hanno abitato, ovvero gli Osci.

Il suo significato è “madre cicogna” e questo lo ricollega allo stemma di Lacedonia e al nostro logo, la Cicogna.

Noi abbiamo rivisitato lo stemma in chiave birraia, trasformando il corpo in un luppolo.

Ho visto che confezionate in bottiglia. Scelta o scelta obbligata?

Fino ad ora l’utilizzo di solo bottiglie è stata una nostra scelta. Siamo partiti con la concezione che la bottiglia dia più importanza alla birra.

Ora però, dopo un anno di esperienza nel mercato e dopo esserci confrontati con numerosi pub, abbiamo deciso di far uscire due delle tre nuove tipologie estive in lattina.

In questo periodo, infatti, stiamo dedicando molto tempo e budget al design e packaging delle nostre birre. In particolare, uno dei nostri punti forti sono le etichette che pensiamo possano venire valorizzati al meglio dall’utilizzo delle lattine.

 

Come fa un nuovo marchio come il vostro a inserirsi in un mercato già piuttosto affollato?

Siamo in un periodo storico in cui il cliente ha a disposizione un’infinità di scelte grazie ad internet e allo sviluppo di sempre più birrifici.

Proprio per questo motivo pensiamo che per crescere in questo mercato acquistino maggiore importanza tre cose principalmente:

1) Un rapporto sempre più empatico con il cliente. Infatti, una delle nostre massime aziendali è “Tratta gli altri come vorresti essere trattato tu”.

Pensiamo risulti sempre più importanti crearsi una clientela fidelizzata che condivida i nostri valori e che il passaparola sia lo strumento di

marketing più efficace;

2) La continua formazione personale e aziendale per stare al passo con un mercato in continuo sviluppo;

3) La cooperazione tra aziende per una crescita reciproca.

 

Una curiosità a vostra scelta:

L’idea della Weiss è nata dalla passione di Antonio per le alte fermentazioni tedesche. Invece io sono un grosso amante delle basse fermentazioni, da ciò è nata l’idea della Helles.

 

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Daniele Bertozzi
Info autore

Daniele Bertozzi

Novarese, classe1981.
Un viaggio in Belgio per scoprire che la birra è molto di più di quello che trovi nei supermercati e che, a dire il vero, poco mi è sempre piaciuta (tranne rare occasioni…).
Cercavo emozione tra gli scaffali e non l’ho quasi mai trovata!
Ho vissuto come tanti colleghi il “rinascimento birraio italiano” che dà ancora oggi tante possibilità e soddisfazioni a livello personale e professionale.
La passione è sempre cresciuta costantemente tra eventi, formazione, fino a giungere ai corsi di Unionbirrai con relativi esami e il conseguimento del titolo di Unionbirrai Beer Taster.
Il mondo birra diventa più di una sola passione, e ad oggi mi occupo di docenze e organizzazione di corsi ed eventi vari di formazione tra Piemonte e Lombardia.
Oltre alla birra adoro viaggiare, la musica e il buon cibo.
Curo una pagina Instagram come “Arte_birra” e ho anche pensato di fare l’homebrewer… sì, ma l’ho sempre solo pensato…