Numero 34/2022

22 Agosto 2022

Alla “Birra del Piemonte” il marchio di Prodotto Agroalimentare Tradizionale

Alla “Birra del Piemonte” il marchio di Prodotto Agroalimentare Tradizionale

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Da alcuni giorni è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione (link http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2022/31/attach/dda1700000599_10400.pdf) la determinazione dirigenziale con cui è stata approvata la scheda tecnica relativa alla “Birra del Piemonte” che, dopo il provvedimento, verrà inserita nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (Pat) piemontesi. La proposta era partita nel giugno 2021 dal Consorzio di tutela e promozione della “Birra Origine Piemonte”, costituito nel 2019 dopo un lungo lavoro di confronto e su forte impulso della Cia Cuneo, con il presidente e il direttore provinciale, Claudio Conterno e Igor Varrone. Ne fanno parte 14 aziende, di cui otto operano in provincia di Cuneo.

 

Dice per il Consorzio, uno dei fondatori, Diego Botta, contitolare, con Ivan Lodini e Luigi Cagioni, del birrificio Kauss di Piasco: “La nostra proposta di Pat partiva da una ricerca storica sulla produzione di birra in Piemonte, le cui origini risalgono a fine Ottocento. I funzionari e i dirigenti della Regione, avvalendosi della consulenza dell’Università e di altri Enti, l’hanno valutata e integrata confermando le radici storico-culturali-produttive della bevanda. E riconoscendone il marchio”.
Quali caratteristiche deve avere il prodotto secondo la scheda tecnica? “Le materie prime devono essere coltivate in Piemonte. Inoltre, nella realizzazione della bevanda bisogna utilizzare tecniche produttive che seguano quelle storicamente impiegate sul territorio regionale. Come, ad esempio, la sua maturazione a freddo e l’utilizzo di acqua “non trattata”.
Cosa significa per il Consorzio il marchio Pat? “Si tratta di un grande traguardo raggiunto che mette una prima pietra ferma sul progetto portato avanti fino a ora. E, tra l’altro, un riconoscimento certificato dall’Ente deputato a farlo – la Regione Piemonte – che ha valutato positivamente i requisiti della nostra proposta. Aggiungiamo un altro tassello concreto a quanto già ottenuto lo scorso anno, con l’inserimento del settore birrifici agricoli nelle misure previste dai bandi del Programma di Sviluppo Rurale”.

 

I prossimi passi? “Per dare ancora maggiore lustro al prodotto adesso lavoreremo con l’obiettivo ambizioso di raggiungere il marchio di Indicazione Geografica Protetta (Igp). Anche se il cammino è più complesso perché il riconoscimento deve arrivare dall’Unione Europea, passando per la stessa Regione e il Ministero delle Politiche Agricole”.
Ma non solo. “Comunicheremo a tutti gli associati la possibilità, da ora in avanti, di poter fabbricare la bevanda con la denominazione “Birra del Piemonte”. Naturalmente, rispettando le regole previste dalla scheda tecnica. E poi partirà il lavoro per promuovere e far conoscere un prodotto che, prima, aveva tante piccole identità e, ora, ne ha una unica per tutti. Quindi, un’importante identità di insieme. Inoltre, stiamo collaborando con le realtà di altre regioni italiane le quali ci hanno chiesto di condividere il nostro percorso di filiera”.

In Italia esistono altre tre denominazioni Pat per la birra, mentre non ci sono Igp. Per cui la “Birra del Piemonte”, qualora si raggiungesse il prossimo ambizioso obiettivo, sarebbe la prima a Indicazione Geografica Protetta del nostro Paese.

 

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Massimo Prandi
Info autore

Massimo Prandi

Un Albese cresciuto tra i tini di fermentazione di vino, birra e… non solo! Sono enologo e tecnologo alimentare, più per vocazione che per professione. Amo lavorare nelle cantine e nei birrifici, sperimentare nuove possibilità, insegnare (ad oggi sono docente al corso biennale “Mastro birraio” di Torino e docente di area tecnica presso l’IIS Umberto Primo – la celeberrima Scuola Enologica di Alba) e comunicare con passione e rigore scientifico tutto ciò che riguarda il mio lavoro. Grazie ad un po’ di gavetta e qualche delusione nella divulgazione sul web, ma soprattutto alla comune passione e dedizione di tanti amici che amano la birra, ho gettato le basi per far nascere e crescere questo portale. Non posso descrivere quante soddisfazioni mi dona! Ma non solo, sono impegnato nell’avvio di un birrificio agricolo con produzione delle materie prime (cereali e luppoli) e trasformazione completamente a filiera aziendale (maltazione compresa): presto ne sentirete parlare!