Numero 31/2020

28 Luglio 2020

Asprom: la rete friulana per birre locali!

Asprom: la rete friulana per birre locali!

Condividi, stampa o traduci: X

 

Già da qualche anno i birrifici artigianali italiani hanno posto sulle materie prime locali, orzo in particolare, una particolare attenzione: al di là dei vantaggi derivanti dall’essere agribirrificio, infatti, la crescente attenzione per il made in Italy e per il km zero da parte dei consumatori ha fatto sì che questo aspetto diventasse centrale.

 

C’è anche chi, già da diverso tempo, ha fatto della coltivazione dell’orzo e della sua maltazione un’attività strutturata, mettendo in rete le singole aziende per fare molto più di ciò che ciascuna potrebbe fare da sola: stiamo parlando di Asprom, una rete nata in Friuli nel 2013, e che oggi riunisce oltre 180 aziende agricole per circa 1000 ettari di terreno. «L’obiettivo con cui la Rete è nata – spiega Alido Gigante, presidente di Asprom – è stato quello di valorizzare le produzioni cerealicole delle nostre zone: parliamo quindi di farine, caffè d’orzo, e malto per birra. Ed è stato proprio questo il settore che da subito ha conosciuto un maggiore sviluppo: tanto che ci siamo dedicati noi stessi alla produzione di birra artigianale, grazie ad un impianto turnario a disposizione dei retisti».

.

.

 

A Pocenia (Udine) si trova infatti un birrificio che lavora secondo il vecchio principio, ben noto in regione soprattutto nel settore caseario, della turnazione: ogni retista ha la possibilità, secondo appunto delle turnazioni concordate, di farsi fare la birra da rivendere nella propria azienda agricola. Ad occuparsene è Claudio, birraio diplomato all’Accademia Dieffe, su ricette “base” già elaborate oppure concordate con le singole aziende.

 

La maltazione dell’orzo avviene alla malteria Saplo o Stamag, con garanzia di tracciabilità; dopodiché il malto ritorna appunto alle aziende della Rete, per fare una birra con marchio aziendale o “Cent par cent furlane” – quello lanciato appunto da Asprom, ispirandosi al fatto che il malto base proviene da orzo coltivato in Regione.

.

.

 

 

La prima birra ad essere prodotta è stata una lager chiara, ancora oggi mantenuta come “prodotto base”, e venduta soprattutto alla spina negli agriturismi – oltre una sessantina – delle aziende retiste. Caratterizzata dagli aromi nobili del luppolo Saaz, tra il floreale, l’erbaceo e lo speziato, presenta poi un corpo snello di cereale fragrante, prima del taglio erbaceo deciso ma elegante dato dall’utilizzo dall’Hallertauer Tradition in amaro. A questa è seguita una Golden Ale, dagli aromi di agrumi e fiori d’arancio che sovrastano le note di miele d’acacia che si ritrovano poi al palato; prima di un elegante contrappunto amaro, che garantisce l’equilibrio dell’insieme.

.

.

 

La Rete è naturalmente aperta ad altre aziende del comparto birraio: «Non solo a birrifici agricoli che, in quanto coltivatori, volessero entrare a far parte di Asprom – precisa Gigante – ma anche tutti quelli che, pur non disponendo di materia prima propria, desiderano acquistare materia prima di qualità e da filiera interamente italiana». Va precisato, ricorda il presidente, che «si tratta di una Rete Contratto: ogni azienda, cioè, mantiene la propria individualità fiscale, senza alcuna responsabilità verso gli atti della Rete o degli altri retisti. Non è quindi una cooperativa, in cui i soci rispondono economicamente in caso di fallimento: ciascuno è tenuto semplicemente al rispetto dello statuto e del regolamento».

 

L’adesione ad Asprom è gratuita (la Rete riesce infatti ad autosostenersi tramite la sua attività, senza necessità di contributi da parte dei retisti): per maggiori informazioni è possibile contattare Asprom a asprom@asprom.it, al 335 7681860 per la parte tecnica, allo 0432 777156 per quella commerciale; e visitare il sito www.asprom.it

 

Condividi, stampa o traduci: X

Chiara Andreola
Info autore

Chiara Andreola

Veneta di nascita e friulana d’adozione, dopo la scuola di giornalismo a Milano ho lavorato a Roma – dove nel 2009 ho conseguito il titolo di giornalista professionista – e a Bruxelles al DG Comunicazione della Commissione Europea. Lì sono iniziati i miei primi timidi approcci con la birra, tra cui la storica Bush de Noel che ha finito per mettere il sigillo definitivo alla storia d’amore tra me e il mio futuro marito – e già da lì si era capito che una storia d’amore era nata anche tra me e la birra. Approdata a Udine per seguire appunto il marito, qui ho iniziato ad approfondire la mia passione per la birra artigianale grazie al rapporto in prima persona con i birrai – sia della regione che più al largo – e i corsi di degustazione tenuti dal prof. Buiatti all’Università di Udine; così dal 2013 il mio blog è interamente dedicato a questo tema con recensioni delle birre e resoconti delle miei visite a birrifici, partecipazioni ad eventi e degustazioni. Le mie collaborazioni con pubblicazioni di settore come Il Mondo della Birra e Nonsolobirra.net, con eventi come la Fiera della Birra Artigianale di Santa Lucia di Piave e il Cucinare di Pordenone, e la conduzione di degustazioni mi hanno portata a girare l’Italia, la Repubblica Ceca, il Belgio e la Svezia. Ora sono approdata anche al Giornale della Birra, un altro passo in questo mio continuare a coltivare la mia passione per il settore e la volontà di darvi il mio contributo tramite la mia professione.