Numero 52/2021
29 Dicembre 2021
Birra: taglio delle accise nella Finanziaria 2022
Bene il taglio delle accise per sostenere la ripresa del comparto italiano della birra, mettendo in sicurezza lo sviluppo della filiera e l’aumento di produzione di materia prima in Italia. E’ quanto affermano la Coldiretti e Assobirra nel commentare positivamente l’approvazione al Senato dell’emendamento alla legge di bilancio per il sostegno al comparto brassicolo nazionale.
L’emendamento approvato rappresenta un tassello fondamentale per lo sviluppo e il consolidamento di una filiera della birra italiana. Con un consumo di circa 31,5 litri pro capite e una produzione nazionale di 15,9 milioni di ettolitri il settore della birra in Italia, è composto da grandi, medi e piccoli operatori dal campo alla tavola, dalle materie prime (malto, orzo, luppolo) al settore alberghiero e della ristorazione fino alla distribuzione.
La norma prevede che per i piccoli birrifici artigianali con una produzione sino a 10.000 ettolitri lo sconto sulle accise salga sino al 50%; per chi produce sino a 30.000 ettolitri sarà pari al 30% mentre, per le imprese sino a 60.000 ettolitri lo sconto arriva al 20%. Si prevede inoltre una graduale riduzione d’accisa, sino a scendere a 2,90 Euro per ettolitro e per grado Plato nel 2023.
Nonostante il crollo dei consumi di oltre il 15% (con picchi negativi anche del 30%) nel 2020 rispetto allo stesso periodo pre pandemia Covid, il comparto è riuscito a generare un valore globale di oltre 8,1 miliardi di Euro che ha contribuito alla ripresa del sistema economico italiano.
Prima della pandemia il settore stava vivendo una vera e propria “primavera della birra” con la nascita e lo sviluppo realtà artigianali e industriali, la proposta di nuovi prodotti e un crescente utilizzo di materie prime agricole nazionali. Un andamento positivo che, secondo Coldiretti, deve poter riprendere grazie anche agli stimoli della riduzione delle accise con un ruolo fondamentale sugli investimenti per una filiera che, fra occupati diretti e indotto, offre lavoro a oltre 140.000 persone. A spingere la ripresa è soprattutto la birra artigianale che conta circa 550.000.000 litri prodotti ogni anno; di cui circa un terzo arriva da aziende agricole che trasformano direttamente i prodotti agricoli per fare birra.
«Un intervento che vede la leva fiscale come fattore per favorire la ripresa e la crescita della filiera brassicola italiana – afferma Alfredo Pratolongo, presidente di Assobirra -. La scelta del Governo di abbassare la pressione fiscale sull’unica bevanda da pasto ancora gravata da accise è anche una scelta di politica economica e industriale a sostegno del comparto agroalimentare italiano. In Italia infatti, le imprese birrarie, di ogni dimensione, sono in grado di fare sistema quando vengono messe nella condizione di sviluppare sinergie di valore e competitività».