Numero 03/2020

16 Gennaio 2020

Greenland Beer: la birra artica!

Greenland Beer: la birra artica!

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Si chiama Greenland Beer ed è una birra molto particolare che nasce direttamente dai ghiacciai artici, che è stata realizzata nella prima birreria della Groenlandia situata a Narsaq, a sud del Circolo Polare. L’acqua, ricavata dalla calotta glaciale, risale a circa 2 mila anni fa: nessun inquinamento o alterazione dovuta ne compromette il sapore e può restituire una birra dal gusto morbido e mai amaro.
La birreria di Narsaq è in grado di produrre fino 400 mila litri all’anno e conta solo tre impiegati che lavorano per l’imprenditore locale Salik Hard. «Oggi con tutti i problemi di inquinamento, non c’è acqua migliore di quella polare» dichiara Hard, che ha avuto anche il supporto del governo per portare avanti il progetto. Una volta realizzata la miscela, questa viene imbottigliata a Stralsund, nella Germania del nord.

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La scelta di avviare un’attività imprenditoriale nel mercato della birra segue la tendenza di tutta la Danimarca che, negli ultimi anni, continua ad aumentare il numero dei propri stabilimenti; anche la Groenlandia, semi indipendente dal governo danese, ha deciso di aggiungere la propria, personalissima, offerta.
In vendita a un prezzo medio di circa 5 euro per mezzo litro, Greenland Beer ha attirato anche l’attenzione internazionale di produttori tedeschi e americani che potrebbero portare la birra artica al di fuori dei confini nazionali.

 

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Mario De Luca
Info autore

Mario De Luca

Nato nel lontano 1986, orgogliosamente napoletano, trascorro la mia vita tra libri universitari, birrerie e calcio.
Laureato in Economia aziendale, ora laureando in Economia e commercio, in continuo viaggio tra Roma, Napoli e Castel di Sangro, in provincia dell’Aquila – “Emigrante? No, turista…” come direbbe Troisi -, dove i miei posseggono una birreria, per me croce e delizia.
Utilizzo quotidianamente la scusa dell’appassionato di birre per poter bere…di recente mi sono avvicinato al mondo dell’ homebrewing, non vi dico con quali pietosi risultati!
Scrivo di birra per passione e cercherò di spaziare tra tanti argomenti, sperando di dare un valido contributo ad giornaledellabirra.it, che molto gentilmente mi ha offerto quest’opportunità.
Amo definirmi “socievole ma soprattutto curioso, spesso critico”…non sono, nè voglio diventare un gastrofighetto, come disse un giorno Antonio Capaldo dei Feudi di San Gregorio, riferendosi a quei finti pseudo-cultori del cibo, che si incontrano nel reparto vini del supermarket o durante il corso di marketing all’università. Non sono un degustatore professionista, ma semplicemente un amante delle birre in genere, special modo tedesche, interessato circa il movimento dei microbirrifici italiani. Adoro i nuovi birrifici “fuori dagli schemi” e il loro modo di approcciarsi al mercato, lontano dagli standard e dalla tradizione, pensando controcorrente ed osando (questo rispecchia anche il mio carattere).
Non prendetemi troppo sul serio, tra una battutina e un’analisi seriosa proverò a strapparvi un sorriso e allo stesso tempo, assieme, navigheremo in questo mare giallo (birra eh, mica altro…non fraintendetemi)!