25 Marzo 2016
Easter Beer: immancabili sulle nostre tavole!
Ci stiamo avvicinando alla Pasqua, una delle festività di più lunga nel nostro Paese, così come in tante nazioni del nord Europa. Negli ultimi anni ho passato il periodo pasquale per ben tre volte in Belgio e una in Francia a Colmar e devo dire che la festa è ben più sentita in queste comunità che non da noi, sia sotto l’aspetto religioso, sia sotto un aspetto meramente consumistico.
Ma quale birra scegliere per brindare alla Pasqua?
Esiste una birra dedicata a questa festa? Magari perfettamente abbinabile alla classica colomba o all’immancabile uovo di cioccolato?
Risposta ovvia : sì! Ormai di birre ce ne sono praticamente una per ogni ricorrenza, non solo birre di Natale, birre autunnali alle castagne o, vedi in America, alla zucca… esistono anche le birre pasquali.
O meglio, le birre di Pasqua o Easter Beer non solo esistono, ma rappresentano un capitolo birraio che ha una storia.
Tradizione vuole che i monaci d’abbazia del Belgio, per sopperire alla fame della quaresima, preparassero delle birre primaverili piuttosto corpose: del resto, usualmente, la birra viene definita pane liquido. La tradizione di preparare delle cotte giusto in tempo per la Settimana Santa si perpetua ancora oggi in molti luoghi d’Europa, soprattutto nei paesi scandinavi, dove le Paske Øl sono più leggere. Ma anche in Germania e in Inghilterra si segue tale pratica, seguendo il classico stile nordico, che di solito, privilegia i sapori primaverili, dall’erbaceo al floreale.
Se devo sceglierne una in particolare, personalmente non avrei dubbi sulla De Dolle Boskeun, della De dolle Brouwerij. È dedicata al coniglietto dei boschi Bos-Keun, che si risveglia in primavera, ed è il soprannome (pare per le orecchie) di Jo, uno dei due cofondatori del birrificio.
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Malto pale, luppolo goldings, zucchero di canna durante la bollitura, miele nella fermentazione, rifermentata in bottiglia. 10 % vol. di alcol, quasi invernale come gradazione, essendo pari alla Easter della Gouden Carolus. Questo conferma che in Belgio la Pasqua è fredda, quindi è necessario trovare un po’ di calore nelle birre.
Restando ancora in Belgio ricordo anche la Gouden Carolus Easter Ale da 10,5 % di TAV, che insieme alla birra natalizia entra nel portafoglio delle birre stagionali della Het Hanker. Prodotta in quantità limitata, la versione originale aveva solo – si fa per dire – 9 gradi alcolici.
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Un’altra birra che apprezzo molto è la quaresimale Fastenbier della Brauerei Heller, meglio conosciuta come Schlenkerla. A mio avviso questa è la miglior birra della casa, che in pochi conoscono: una birra stagionale, prodotta esclusivamente per le festività pasquali e disponibile solo nel periodo di quaresima, tra Mercoledì delle Ceneri e la Domenica di Pasqua.
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La nascita di questa birra è strettamente correlata alla pratica del digiuno, praticato già dai romani in epoche remote. I primi cristiani adottarono questo rituale nel II secolo, come preparazione di due giorni per la celebrazione della Pasqua. Nei secoli successivi, la chiesa ha esteso il periodo agli ormai comuni 40 giorni. Secondo il principio “liquida non frangunt ieiunium” (liquidi non rompono il digiuno), i monaci dei monasteri di mezza età avrebbero preparato una birra più forte, più nutriente e consistente per il tempo di Quaresima per rimanere in forma senza assumere cibo durante il lavoro quotidiano.
Nel 2012 ,2013,2014, il noto sito ratebeer ha classificato la Fastenbier come miglior birra affumicata al mondo.
Non mi rimane che augurare buona Pasqua a tutti i lettori di Giornale della Birra e …. Prosit!!