24 Novembre 2014
Gli stili della birra in 3 lunedì: ultima parte
di Marianna e Lelio.
Terminiamo il nostro breve percorso tra gli stili birrari approdando in Gran Bretagna, la patria delle cosiddette Ale. Birre meno alcoliche rispetto alle belghe ma nettamente più luppolate spesso secondo la tecnica di “dry hopping” ovvero inserimento di ulteriore malto nei fusti durante la fase di maturazione al fine di accentuare le note amare.
Richiedono, per il servizio, una temperatura “da cantina” che comporta una gasatura poco rilevante e di conseguenza una scarsa presenza di schiuma.
Si dividono in:
- Pale Ale/Bitter: ambrate e non chiare al contrario di come suggerito dal nome, sono birre la cui presenza di luppolo è notevole più al gusto che all’olfatto. La gradazione alcolica è inferiore ai 4% alc. Vol., tuttavia ne esistono delle versioni strong con gradazione alcolica superiore.
- India Pale Ale (IPA): originariamente destinate alle truppe inglesi in missione in India, sono birre molto amare rispetto alle Pale Ale. In Italia questo stile è spesso tradotto come “Italian Pale Ale” dato l’identico acronimo, mentre negli Stati Uniti, dove spesso si luppola in maniera ancora più importante, diventano “American Pale Ale (APA)” (5-8% alc. Vol.).
- Brown Ale/Mild Brown Ale/Mild: impiegano una minore quantità di luppolo rispetto alle Bitter e distinguono per il corpo leggero e le delicate note fruttate. Sono ben bilanciate e rinfrescanti (meno di 4,5% alc. Vol.).
- Stout: birre molto scure dalle avvertibili note di caffè date dall’utilizzo di malto torrefatto. La schiuma è simile a quella del cappuccino e la gradazione alcolica non supera i 5% alc. Vol. tranne nello stile Imperial dove si possono raggiungere gli 8% alc. Vol.
- Porter: denominazione precedentemente utilizzata per indicare un mix londinese di Ale, oggi indica delle birre piuttosto scure e amare. In altre parti del mondo sono curiosamente reperibili Porter a bassa fermentazione. La gradazione alcolica raggiunge difficilmente i 5% alc. Vol.
- Barley Wine: letteralmente “vino d’orzo”, sono in realtà birre con tasso alcolico molto elevato, corpose e dalla consistenza quasi sciropposa con poca schiuma. Subiscono, spesso, un invecchiamento in legno che le rende molto più simili ed affini al vino che non ad una tradizionale birra. Il grado alcolico supera i 15% alc. Vol.
Leggi anche: prima parte e seconda parte!
di Marianna Bottero e Lelio Bottero.
Guida all’apertura di un microbirrificio – brewpub
di Lelio Bottero. Conviene fare la birra? La risposta è senz’altro si! A patto di sapere bene a cosa si va incontro! I manuali da me curati non hanno certo la pretesa di essere un toccasana contro i mali e gli imprevisti imprenditoriali, ma vogliono proporsi come una base, sulla quale costruire il proprio spumeggiante futuro.
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