Numero 29/2017
19 Luglio 2017
H.O.R.A.L.: il consorzio di tutela del Lambic
Esattamente come il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto Crudo di Parma o il Lardo di Colonnata, anche il Lambic ha il suo consorzio: H.O.R.A.L., acronimo per for HogeRaadvoorAmbachtelijkeLambikbieren (alto consiglio delle tradizionali birre Lambic).
Correva l’anno 1997 quando, al termine di un ventennio durissimo per le birre a fermentazione spontanea, Brouwerij Boon, il neonato De Cam Geuzestekerij allora gestito da Willem van Herremweghen, Brouwerij De Troch, Lindemans e Timmermans sotto la guida di Armand Debelder di Drie Fonteinen, che ha mantenuto la presidenza fino al 2015 cedendola poi a Frank Boon, si associarono con l’unico scopo di promuovere e proteggere il Lambic e i suoi derivati, ponendo particolare attenzione all’intero processo produttivo, dalla sezione delle materie prime fino al servizio, denunciare eventuali irregolarità e sostenere iniziative a tutela della birra stessa. Con gli anni ad H.O.R.A.L. si sono uniti Oud Beersel, Girardin, Hanssens, Mort Subite più altri membri non produttori. Ultimo in ordine di tempo ad aggregarsi al consorzio è stato Pierre Tilquin dell’omonima Geuzerie, entrato a far parte di H.O.R.A.L. nel 2012.
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È grazie all’incessante lavoro di H.O.R.A.L. svolto presso la Comunità Europea che il Lambic ha ottenuto l’etichetta di Specialità Tradizionale Garantita. Il marchio S.T.G. viene assegnato a tutela diprodotti che abbiano una forte caratterizzazione tradizionale, si rivolge infatti a prodotti agricoli e alimentari che abbiano una specificità legata al metodo di produzione o alla composizione legata alla tradizione di una zona, ma che non necessariamente vengano prodotti solo li. Famosissimo esempio italiano e la Pizza Napoletana S.T.G. che, se prodotta rispettando i dettami del disciplinare legato al marchio, può essere realizzata ovunque.
Il fatto che molti dei suoi membri producano birre a fermentazione spontanea non totalmente rientranti nel disciplinare del marchio S.T.G., in quanto, ad esempio, addolcite, ed alcuni lo facciano per più del 50% della loro produzione totale, ho portato feroci critiche ad H.O.R.A.L..Ovviamente tutti i membri producono una o più birre tradizionali come Oude Geuze o Oude Kriek, ma il consorzio lascia liberi tutti di perseguire i propri obbiettivi aziendali diversificando il portafoglio. Questo non è mai andato giù a Jean Van Roy, proprietario e birraio di Cantillon, che non ha mai aderito all’associazione.
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Nonostante riconosca che gli intenti e parte delle attività del gruppo siano cosa estremamente positiva, il “talebano” del Lambic, esattamente come i “Ribelli del Bitto” che sono in guerra col consorzio del famoso formaggio valtellinese a causa del disciplinare a loro dire troppo permissivo, rifiuta di sedersi allo stesso tavolo di chi produce secondo tradizione per non più dell’1%, sostenendo che l’influenza dell’industria in un mondo con equilibri così delicati, potrebbe indurre ad imboccare strade sbagliate e pericolose. Altra sacrosanta obbiezione che Jean Van Roy porta a H.O.R.A.L. riguarda l’adozione del termine Oude. Secondo il patrono di Cantillon, il quale sostiene che da sempre i suoi antenati brassavano e bevevano Geuze, non Oude Geuze, sono tutti quelli che si discostano dalla tradizione a dover utilizzare un termine diverso, come Falsa Geuze o il più diplomatico Modern Geuze.
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Tra le attività organizzate fin dalla sua nascita da H.O.R.A.L. per promuovere il Lambic nel mondo c’è il Tour De Geuze la cui prima edizione risale all’ottobre 1997. Questa manifestazione, in cui birrifici e assemblatori del Pajottenland e dintorni aprono le loro porte a visitatori provenienti da tutto il mondo, è una delle più grandi in assoluto. L’evento viene organizzato ogni due anni e nei pochi giorni in cui si svolge è possibile assaporare il Lambic tra cultura e tradizione. L’ultimo Tour De Geuze, quello del ventennale, svoltosi quest’anno, è stato un successo planetario.
Oltre ad organizzare corsi sia amatoriali che professionali, H.O.R.A.L. produce anche la sua Geuze utilizzando il Lambic conferito dagli iscritti. Prodotto per la prima volta in occasione del settimo Tour de Geuze, correva l’anno 2009,e poi con scadenza regolare ad ogni ripetersi della manifestazione, è caratterizzato da un aroma fruttato, citrico, che ricorda la mela verde. Sicuramente non la birra più beverina al mondo, ma molto complessa e intrigante, ideale da conservare in cantina per qualche tempo…