Numero 18/2022

4 Maggio 2022

Session Beer: che cosa sono?

Session Beer: che cosa sono?

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Il termine viene dall’Inghilterra e si riferisce ad una birra di cui si può bere 5 boccali in una seduta, appunto in una session con amici, e di cui si può godere più e più volte in una serata. Va di moda anche come birra beverina. Non rappresenta una sfida al palato con un gusto molto forte e luppolato, è amabile, quindi non è amaro.

Oltre a questa fondamentale caratteristica, di conseguenza ci sono altre peculiarità che sono state raccolte in 4 punti dal Session Beer Project:

  • Grado alcolico. Prima e imprescindibile condizione sono i 4,5 gradi alcolici oppure meno, non di più. Perché se la nostra mente è sempre affamata di novità, il corpo, purtroppo, potrebbe non stargli dietro e capitolare alla seconda birra da 7%.
  • Equilibrio. Non deve essere troppo amara, né avere altri picchi al palato: è consigliabile che scivoli via, lasciando la bocca pulita e pronta alla sorsata successiva.
  • Non deve essere invasiva. Perché, ammettiamolo, spesso chi è appassionato di birra passa molto tempo a cercare e a descrivere i sentori e gli aromi. Una session beer è una birra da bere, non da recensire. Questo punto propongo di tenerlo presente come mantra, valido sempre e per tutte le birre.
  • Prezzo. Si presuppone che le session beer, vista anche la gradazione alcolica, costino meno delle altre birre.

Le session beer cercano di soddisfare tutti i punti di questa breve lista. Onestamente, alcune ci riescono, altre si fermano al primo punto e quasi tutte abdicano all’ultimo. Come avrete capito, session beer è una definizione ampia, coniata apposta per includere tanti stili diversi di birra che in comune hanno le caratteristiche descritte sopra. Nessuna di queste caratteristiche però è indicativa di uno stile birrario, che è descritto invece secondo categorie ben definite, come cita il BJCP Guidelines.

 

Generalmente si trattava di normali birre industriali. Recentemente, pero, la session beer è stata riscoperta dai birrai artigianali. Consapevoli che, per il gusto amaro e il forte contenuto alcolico, le loro birre scoraggiavano il bevitore normale e non permettevano bevute oltre la singola bottiglia, fecero proprio il termine a modo loro, per vendere volumi estranei al consueto mercato dei puristi.

In realtà, la maggior parte delle birre artigianali sono il contrario di una vera session beer, che deve favorire la compagnia allegra tra amici. Il bevitore di una birra artigianale tipicamente mette il bicchiere contro la luce, esamina, sorseggia in modo contemplativo e poi parla delle tonalità di caramello con sfumature di agrumi. Questo bevitore non fa parte della categoria dei bevitori di session beer, che beve con piacere ma parlano di altri argomenti e non della sola birra.

 

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Loris Fabbri
Info autore

Loris Fabbri

Nato a Cesena nel 1985, ho sempre vissuto in Romagna, terra che amo.

Mi sono avvicinato al mondo delle birre artigianali diversi anni fa cominciando dalle birre belghe: sono abbastanza convinto che tutto sia cominciato con una Chouffe!
Nel corso degli anni ho svolto diversi corsi di degustazione e di homebrewing (a proposito,devo riprendere in mano l’attrezzatura per migliorare i risultati passati!) che mi hanno permesso di ampliare gli orizzonti, conoscere stili e culture che mai avrei pensato esistessero.
Dal 2013 al 2016 ho unito passione e lavoro,gestendo un punto vendita inerente questo mondo; l’essere all’interno del “sistema” mi ha permesso di conoscere diverse realtà italiane, di poterne apprezzare i pregi e criticare i difetti.
Sono inoltre un appassionato di viaggi, adoro visitare nuove città e scoprire culture diverse; le capitali europee sono tra le mie mete preferite e, se possibile, non manca mai una visita ad un birrificio locale.
Stili & birre preferite: Blanche – a parer mio, una delle migliori in circolazione è italiana -, Saison e Golden ale. Anni fa apprezzavo molto le birre estremamente alcoliche e strutturate; ora invece sono orientato su gusti più morbidi e fruttati, sopratutto nel periodo estivo.

Ho accettato con entusiasmo di scrivere per Biornale della Birra, ne condivido i valori e vorrei diffondere a quante più persone possibili la cultura delle birre artigianali italiane.
Mi piacerebbe,a livello locale,poter promuovere i birrifici in sinergia sia con il territorio che con la gastronomia; per questo sono sempre aperto a idee e collaborazioni!