Numero 29/2023
19 Luglio 2023
Belgio: da terra di vino, a patria europea della birra
Seppur il Belgio al giorno d’oggi sia conosciuto in tutto il mondo per le sue eccellenti birre trappiste, lambic, geuze, dubbel, tripel o quadrupel, ripercorrendo la storia ci si accorge che non è sempre stato così. Il Belgio prima di diventare uno tra i migliori paesi per produzione di birre artigianali, era un paese consumatore di vino. Il vino sin dall’antichità (non solo in Belgio) era visto come la bevanda nobile e di alta qualità, mentre la birra è sempre stata vista, come riportato da documenti storici, come una bevanda popolare.
.
.
Il vino nel medioevo prevale rispetto alla birra, questo perchè sin dai primi tempi del cristianesimo ci fu una propaganda a favore del vino da parte dei chierici; con la birra che inizia a essere tollerata quando l’opera di evangelizzazione era già più salda. Nel XII-XIII secolo vi è la diffusione della vite tra Francia e Belgio, dove le bevande co-abitano, ma la birra rimane la bevanda di ripiego, mentre in Inghilterra è la norma. Ma è durante il Medioevo, che nell’attuale Belgio, Germania e parti della Francia, la birra si diffonde e inizia a essere prodotta nei monasteri come alimento sostituendosi anche all’acqua non sempre salubre (al contrario della birra che subiva trattamenti termici), e successivamente anche come sostentamento finanziario.
.
.
Ed è proprio in Abbazie lontane da zone viticole, con la disponibilità dei campi annessi al monastero, con le loro grandi strutture complesse in cui la fabbricazione della birra. In questo periodo grazie al lavoro e la cura dei monaci che la birra diventa un prodotto sempre di maggiore qualità ampliandone la diffusione. Pur essendo sempre stata una bevanda ampiamente consumata, è solo alla fine del medioevo, tra il rinascimento e l’era moderna, che la popolazione Belga, come in Inghilterra, acquista nell’immaginario comune l’idea di “bevitrice di birra”. Con le importazioni di vino di qualità dalla Francia, i vigneti locali iniziano un lento declino, intanto la qualità della birra migliora e inizia a predominare rispetto al vino, sino a soppiantarlo nel ruolo predominante, facendolo diventare una bevanda di lusso per i ricchi. Danno un riscontro di tutto ciò i dati di consumo pro capite nella cittadina belga di Louvain in cui il vino passa dai 50 litri pro capite nel 1350 sino al litro pro capite nel 1765. La birra acquisisce quindi una dinamica culturale simile a quella del vino (dietetica, culinaria, sociale, conviviale), acquistando inoltre una trasversalità sociale, venendo servita addirittura ai malati e consumata dagli operai, sino a birre di alta qualità per i ricchi.