Numero 26/2021
3 Luglio 2021
Dal Belgio: brasserie Caracole
Tratto da La birra nel mondo, Volume II, di Antonio Mennella-Meligrana Editore
Caracole
(Brasserie Caracole) Falmignoul/Belgio
Birreria artigianale vicino a Dinant, nella provincia di Namur. La sua esistenza è documentata fin dal 1766, sotto il nome di Brasserie Moussoux.
Nel 1939 una violenta tempesta danneggiò gravemente l’edificio. Due anni dopo la fabbrica fu venduta a un certo Lamotte, e divenne Brasserie Lamotte; ma chiuse nel 1971.
Nel 1992 fu riaperta da François Tonglet di Namur, insieme al concittadino Jean-Pierre Debras, e ribattezzata Brasserie Caracole. Caracole, dallo spagnolo caracol “lumaca”, è il soprannome degli abitanti di Namur.
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Questo microbirrificio usa ancora un bollitore di rame riscaldato con fuoco a legna ed esegue manualmente l’imbottigliamento e l’etichettatura.
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La produzione annua arriva appena a 1600 ettolitri; ma propone una nutrita gamma di forti ale vallone, con rifermentazione in bottiglia, molto diffuse.
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La Caracole Ambrée, belgian strong dark ale di colore ambrato leggermente velato (g.a. 7,5%). Con un’effervescenza moderata, la schiuma si sviluppa a grana molto minuta, nonché spessa e di notevole aderenza. Nell’attraente finezza olfattiva si mettono particolarmente in mostra forti e persistenti profumi di torrefazione. Il corpo medio, di consistenza alquanto oleosa, sostiene un sapore di malto pieno e appagante. Impressioni di piacevole dolcezza aleggiano nel lungo retrolfatto.
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La Caracole Nostradamus, belgian strong dark ale di colore ramato carico, quasi marrone, e dall’aspetto alquanto offuscato (g.a. 9%). Con una carbonazione abbastanza contenuta, la spuma nocciola denota scarsa tenacia. L’olfatto di elegante finezza ostenta anche un’intensità apprezzabile: aromi fruttati, di caramello, nocciola, si esaltano tra dolci sentori di etanolo. Il corpo, di struttura tra media e piena, scivola in bocca caldo e avvolgente. Il gusto è ricco di malto, in una consistenza quasi burrosa che sottili accenni speziati rendono irresistibilmente stuzzicante. Il finale, pesantemente caramellato, prelude alla discreta persistenza retrolfattiva segnata da liquirizia, zucchero di canna, uvetta, e anche da un pizzico di rinfrescante acidità.
La Caracole Saxo, belgian strong golden ale di colore biondo dorato e dall’aspetto un po’ intorbidito (g.a. 8%); anche in versione biologica. L’effervescenza media origina una spuma spessa, cremosa e persistente. Nella gradevole finezza olfattiva si esaltano sentori di orzo e di lievito con un pizzico di malto dolce. Il corpo rotondo, a malapena appiccicoso, estrinseca un singolare gusto complesso: note di malto tostato e di luppolo sono impreziosite da un tocco alquanto piccante. La rifinitura è improntata all’amabile calore dell’alcol. Il retrolfatto, discretamente lungo, sa di un fruttato secco e pulito, con lontano richiamo di agrumi.
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La Caracole Troublette, witbier di colore giallo paglierino scarico e dal tipico aspetto lattiginoso (g.a. 5,5%); offerta anche in versione bio. L’effervescenza decisa produce un’abbondante schiuma soffice e aderente. La finezza olfattiva, a base di frutta e spezie leggere con inconfondibili sentori di lievito e coriandolo, è senz’altro attraente. Il corpo, di media struttura, defluisce fresco, vivace, in una trama da sottile a oleosa; e appoggia un gusto agrodolce brioso, pulito, che lascia nel sufficiente retrolfatto piacevoli sensazioni di un amarognolo erbaceo e di un’asprezza agrumata.