6 Agosto 2014
Gesù beveva birra: il romanzo di Alfonso Cruz
“Gesù beveva birra” è il nuovo romanzo di Afonso Cruz, edito da LaNuovaFrontiera in lingua italiana nel corso di quest’anno. Ovviamente, interessato dal titolo dedicato alla birra ed al tema della cristianità, a me entrambi molto cari, non ho resistito all’acquisto e mi sono gettato in una frenetica lettura. Un romanzo decisamente di carattere, profondo, non semplice da sviscerare: personalmente per coglierne a pieno le sfumature sono dovuto tornare almeno una seconda volta su molti passaggi. I personaggi rappresentati sono chiaramente frutto di una invenzione letteraria, non sono legati a persone reali. Le trame, spesso caratterizzate da sequenze inaspettate e conseguenze illogiche, accentuano la funzione enfaticamente comunicativa di dialoghi ridondanti, situazioni magiche, visioni oniriche. Tramite un linguaggio multiforme, ironico e non sempre lineare emerge una riflessione introspettiva e teologica: la birra diventa, così, il simbolo del ciclo vitale. Il grano, morendo, diventa malto, il quale elaborato si trasforma in spirito.
Da qui si sviluppa il curioso legame tra la birra e Gesù: entrambi, infatti, devono morire per poter far sì che la vita, la vera vita, abbia inizio. Questa visione, interpretata nelle storie di quotidianità dei vari personaggi che si incontrano nel romanzo, tutti caratterizzati in modo estremo, quasi caricaturale, obbliga ad una riflessione sulla vita di ognuno di noi: il destino, intrecciato con il peccato, la fortuna, la malattia, le vicissitudini e le opportunità celate o esplicite tende sempre verso una ansiogena attesa di quale sarà il futuro, di quali aspettative potremo vedere realizzate e quali sogni delusi. Un romanzo da gustare sotto l’ombrellone, con la giusta calma, quando si ha l’esigenza di abbandonarsi a qualche momento di riflessione su se stessi, non banale, quasi scioccante. Da leggere cullati dalla brezza del mare, sorseggiando una buona birra!